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Perchè va abolito l’ obbligo di contributo ONAOSI
Inserito il 29 settembre 2004 alle 00:35:36 da admin. Stampa Articolo | Stampa Articolo in pdf
Un po’ di storia
L’ ONAOSI nacque come Convitto per gli orfani dei Sanitari nel 1899 a Perugia. Venne riconosciuto come Ente morale con Legge 7/7/1901 n. 306. In tale legge veniva disposto l’ obbligo di contribuzione a tale Ente per tutti i professionisti (Medici, Farmacisti, Vetrinari) iscritti agli Ordini Professionali.
Occorre sottolineare immediatamente come in tale epoca (siamo nel 1901!) non esistessero le strutture assistenziali e previdenziali odierne, ne’ un Servizio Sanitario Nazionale. I medici, all’ epoca, lavoravano per la maggior parte in regime libero-professionale, non avevano adeguata protezione pensionistica per cui la premorienza di un sanitario comportava spesso una condizione di disagio economico per i familiari. Sotto questo aspetto, la funzione svolta allora dall’ ONAOSI rivestiva una importanza sociale indubbia e benemerita.
Con il progredire delle strutture sociali, anche i medici hanno pero' potuto godere, sia attraverso i contratti di dipendenza che quelli di Convenzione con il SSN, di strutture assistenziali e previdenziali tali da garantire (tranne medeste eccezioni) un sicuro sostegno ai familiari superstiti. Ricordiamo, a puro titolo esemplificativo, come, intorno agli anni Ottanta, i medici di famiglia arrivarono a godere di pensioni (o di capitali liquidati in unica soluzione) spesso superiori ai compensi percepiti lavorando, di un’ entita’ attualmente del tutto insperabile.
Anche il diritto allo studio si e’ ormai affermato attraverso un sistema normativo di tutela al punto da rendere quasi inutile l’ assistenza integrativa fornita dall’ Ente.

Viene quindi assolutamente a cadere, in tal modo, il sinonimo orfano=indigente.
L’ orfano del Sanitario (come pure il figlio del Sanitario vivente) viene gia’ a godere di capitali o di redditi che, a volte, possono essere superiori a quelli dei professionisti in attivita’ lavorativa. Siccome erano venute a cadere le motivazioni assistenziali che avevano portato alla creazione dell’ ENTE (che si limitava ormai a svolgere azione di semplice "integrazione") l’ ONAOSI (che nel frattempo aveva cambiato nome in ANAOSI) venne incluso nella lista degli Enti Inutili da sottoporre a liquidazione coatta.
Per evitare cio’, cambio’ nuovamente nome e statuto: non si tratto’ pero’ di un semplice cambiamento di ragione sociale, trattandosi invece di cambiamenti sostanziali che portarono, ad esempio, alla cessazione dell’ obbligo contributivo per i sanitari che non godessero di un rapporto lavorativo dipendente. La nuova ONAOSI viene ad essere ente giuridicamente diverso dal precedente, con diritti e obblighi differenti, e contribuzioni, da parte dei liberi professionisti, su base esclusivamente volontaria.
La legge Finaznziaria 2003 ha reintrodotto l’ obbligo di contribuzione all’ Ente da parte di tutti i Sanitari (Medici, Odontoiatri, Farmacisti, Veterinari) iscritti agli Albi professionali, sollevando contestazioni e proteste da parte delle categorie interessate. (V. note).


 
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