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L’Idroclorotiazide a basso dosaggio preserva la densità minerale ossea in adulti anziani
Inserito il 30 ottobre 2000 da admin. - reumatologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  



Premesse. I tiazidici possono avere effetti benefici sulla densità minerale ossea e ridurre il rischio di frattura dell’anca. Tuttavia, l’esistenza di un ruolo causale rimane incerta, in quanto l’evidenza sperimentale è limitata.
Obiettivo: determinare l’effetto dell’idroclorotiazide sul tasso di demineralizzazione ossea in adulti anziani.
Materiali e metodi. Hanno partecipato allo studio (randomizzato, in doppio cieco, controllato versus placebo, con un follow-up di tre anni) 320 soggetti adulti normotesi, di cui 205 donne e 115 uomini, di età tra i 60 e i 79 anni. Questi soggetti sono stati suddivisi in modo casuale in tre gruppi, ai quali è stato somministrata idroclorotiazide 12.5 mg/die, idroclorotiazide 25 mg/die, o placebo. E’ stata misurata la densità minerale ossea sull’anca in toto, colonna vertebrale in postero-anteriore e total body, mediante densitometria a raggi x; sono stati determinati i markers ematici e urinari del metabolismo osseo; sono state ricercate eventuali fratture vertebrali radiografiche, fratture cliniche e cadute accidentali.
Risultati. 309 su 320 partecipanti (97%) hanno completato il periodo di 36 mesi. L’aderenza alle terapie nel corso del follow-up è stata alta in tutti i partecipanti (dall’81.6% all’89.7%) eccetto che per gli uomini nel gruppo dell’idroclorotiazide a dose più alta (60.5%). Secondo l’analisi sulla base dell’intenzione a trattare, la differenza a 36 mesi nelle variazioni percentuali della densitometria ossea nell’anca in toto è stata dello 0.79% per il gruppo dell’idroclorotiazide a 12,5 mg e dello 0.92% per il gruppo dell’idroclorotiazide a 25 mg, in confronto al gruppo placebo (P = 0.03). A sei mesi la variazione percentuale nella colonna vertebrale in postero-anteriore è stata significativamente maggiore per il gruppo dell’idroclorotiazide a 25 mg (1.04%) rispetto al gruppo placebo; a 36 mesi questa differenza era dello 0.82% (P = 0.12). per la densitometria total body non ci sono state differenze tra i gruppi. Gli effetti della terapia sono stati più rilevanti nelle donne che negli uomini.
Conclusioni. In adulti anziani in buona salute, basse dosi di idroclorotiazide preservano la densità minerale ossea a livello dell’anca e della colonna vertebrale. I modesti effetti osservati in tre anni, se accumulati per 10-20 anni, possono spiegare la riduzione di un terzo del rischio di frattura dell’anca associata ai tiazidici in molti studi epidemiologici.
Annals of Internal Medicine, 3 ottobre 2000


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