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Allergie e pollini: anomalie stagionali nell' anno 2000
Inserito il 27 maggio 2001 da admin. - pneumologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  



Si afferma sempre di piu' l'interesse delle persone affette da allergia respiratoria nel consultare e monitorare la presenza dei pollini nell'aria al fine di stabilire un inizio piu' preciso di un eventuale ciclo terapeutico o profilattico. Per questo scopo sono spesso organizzati dei monitoraggi ambientali che pero' hanno finora uno scopo puramente indicativo in quanto ancora oggi non si e' in grado di poter prevedere utilmente la diffusione di questi allergeni aerodispersi a causa delle variabili stagionali che incidono profondamente. Nell'anno 2000 e' stata istituita una rete di monitoraggio dei pollini aerodiffusi, coordinata dall'Associazione Italiana di Aerobiologia composta di 89 centri in tutta Italia.
L' efficienza di tale rete e' stata subito messa alla prova, con l' analisi dei dati dell' anno 2000.
E' stato riscontrato in tale anno una riduzione media della concentrazione di pollini nell'atmosfera dovuta proprio a variabili stagionali. In particolare le cupressacee (cipressi, tuja e ginepro) hanno avuto un ritardo nell'inizio della pollinazione mediamente di 1-2 settimane, con concentrazioni elevate unicamente negli ultimi giorni di Febbraio e nelle Regioni centro-meridionali.
E' stata decisamente al disotto della media la concentrazione di pollini per nocciolo, carpini, petullacee, ontano e betulla.
Anche le fagacee (querce e castagno) hanno mediamente liberato, nei mesi tra Marzo e Aprile 2000 una concentrazione di pollini al disotto dei valori medi.
Le graminacee invece hanno avuto in Aprile 2000 un inizio di pollinazione anticipato e con concentrazione decisamente sopra la media in tutte le Regioni. Tale concentrazione elevata si e' mantenuta poi soprattutto nelle regioni settentrionali.
L'ulivo e il frassino hanno prodotto pollini al disotto della media annuale, mentre le urticacee (parietaria e ortica, fonte di numerosi casi di allergia respiratoria) non hanno invece risentito delle variazioni climatiche verificatesi durante l'anno e hanno fatto registrare, come sempre, una fioritura estremamente lunga, con presenza continua e altalenante di pollini in atmosfera dalla primavera fino all'autunno.
Le composite (artemisia ed ambrosia) hanno liberato grandi quantita' di pollini durante tutto il mese di Agosto soprattutto nelle Regioni settentrionali. L'ambrosia soprattutto ha fatto registrare quantitativi molto elevati ben al disopra della media intorno anche a Ferragosto.
(D.Z. Fonte: "Aria Ambiente e Salute" anno 4, n.1 - Febbraio 2001- pag. 16-17).


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