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Influenza dei polli: tra scenari apocalittici e pericolosi allarmismi
Inserito il 14 settembre 2005 da admin. - infettivologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Le stime in caso di pandemia da virus sono molto allarmistiche, forse in modo ingiustificato.

Fino a 16 milioni di contagi, due milioni di ricoveri, 150 mila morti solo in Italia e il pericolo di trovarsi con una nazione bloccata. Sono queste le stime che arrivano dalla II Conferenza europea sull' influenza, nell'ipotesi che il virus dei polli possa scatenare un' epidemia mondiale.
UN COMMISSARIO IN OGNI ASL
In ogni Asl sarà nominato un commissario, che, in caso di dichiarazione di pandemia influenzale, avrà il compito di gestire l' emergenza. Non si tratterà di un manager con superpoteri, ma di una figura di collegamento con le regioni, il ministero, gli altri ospedali ed i medici di famiglia, per organizzare al meglio ogni intervento. La novità è contenuta nel nuovo piano che la Commissione pandemia influenzale del ministero della Salute ha preparato. A dichiarare ufficialmente l' arrivo dell' epidemia in Italia, quando e se questo avverrà, sarà una figura istituzionale al più alto livello. Nel piano, aggiornato dopo le indicazioni arrivate dall' Organizzazione Mondiale della Sanità sulle strategie messe a punto negli ultimi mesi, è previsto un rafforzamento della collaborazione tra istituzioni. Il referente di ogni Asl, si legge in una bozza del Piano circolata al convegno sull'Influenza in corso a Malta, ''operera' sotto la responsabilita' del direttore sanitario''. Più in generale è stata definita l' intera catena di comando per gli interventi, prestando una particolare attenzione alle informazioni che dovranno essere offerte ai cittadini. Fra le altre novità del nuovo Piano ci sarà il coinvolgimento della Protezione Civile nella distribuzione dei farmaci antivirali o dei vaccini. Gli ospedali militari saranno chiamati a fare la loro parte: ci sarà una riconversione delle corsie nelle strutture militari in modo da garantire una maggiore assistenza. Possibile anche una chiusura temporanea delle scuole.

DECRETO FORNITURA FARMACI
Al consiglio dei ministri verrà discusso un decreto per l'approvvigionamento di farmaci per contrastare una possibile epidemia influenzale causata dal virus dei polli. Il provvedimento consentirà di avere 6 milioni di cicli di farmaci antivirali per coprire il 10% della popolazione; un altro 10% riguardera' uno sforzo che dovranno fare le Regioni. Sono stati stipulati contratti di prelazione con le 3 aziende che hanno in sperimentazione e in produzione un vaccino e sono stati assicurati 35 milioni di dosi.
Il virus H5N1, all'origine dell'influenza aviaria, è ricomparso in Asia nel 2003. Da allora, ha ucciso 63 persone. Se acquisirà la capacità di propagarsi rapidamente da uomo a uomo - avvertono tuttavia esperti internazionali - potrebbe uccidere sette milioni di persone e farne ammalare gravemente 25 milioni. Il virus è stato isolato per la prima volta nel 1997. Esistono decine di differenti tipi di influenza, identificati sulla base di due proteine caratteristiche contenute in ogni virus. Isolato per la prima volta a Hong Kong nel 1997, l'H5N1 fu all'origine di un'epidemia che costrinse ad abbattere un milione e mezzo di volatili tra polli, anatre e oche. Le persone contagiate furono 18, sei i decessi. Secondo l'Organizzazione mondiale per la sanità (Oms), allora fu probabilmente il pronto abbattimento di tutti gli uccelli che potevano aver contratto il virus a permettere di scongiurare una pandemia.

PRONTO PACCHETTO EU DA 1,2 MLN

La Commissione europea è pronta a intervenire finanziariamente a fianco degli stati membri per far fronte all'emergenza dell'influenza aviaria. Un Comitato tecnico si riunirà a Bruxelles per dare il via una proposta della Commissione che prevede un co-finanziamento con gli stati per 1,2 milioni di euro. "Un primo passo - ha commentato Philip Tod portavoce del commissario alla Salute e alla Tutela dei consumatori Markos Kyprianou - a cui potrebbero seguirne altri nel caso in cui ce ne fosse bisogno". Per il momento, ha dichiarato il portavoce, "il rischio di contagio in Europa e' basso. Tuttavia restiamo vigili e siamo pronti a intervenire.
il Comitato permanente per la Catena alimentare e la salute animale, ha approvato la proposta della Commissione di fornire fino al 50% di confinanziamento per i programmi di sorveglianza. Gli 884 mila euro in questione sono solo un contributo iniziale a questi programmi a copertura del periodo luglio 2005-gennaio 2006, mentre altri fondi saranno resi disponibili se necessario. Il Comitato permanente ha inoltre approvato una proposta della Commissione per estendere gli obblighi di sorveglianza sugli uccelli selvatici, che prevedono la notifica da parte di associazioni venatorie e altre di qualsiasi mortalità anomala o qualsiasi epidemia tra i volatili selvatici. Nel dettaglio, la cifra complessiva stanziata è di 883.723 euro, suddivisa per tutti e 25 gli stati membri, per un totale di 215.646 test su volatili domestici e 22.781 su uccelli selvatici. In particolare per l'Italia, la cifra stanziata è di 86.960 euro, per 32.320 test su volatili domestici e 1.500 su uccelli selvatici.

VACCINO EFFICACE, MA COME FARNE ABBASTANZA?

Mentre l'influenza aviaria sembra diffondersi dall'Asia alla Siberia e al Kazakistan, gli esperti sono sempre più concentrati sulla sfida medica rappresentata dalla lotta alla malattia se dovesse trasmettersi agli umani e iniziare a passare da individuo ad individuo. Un vaccino è la speranza migliore di prevenire milioni di morti. Ma l'attuale capacità produttiva globale, intorno ai 300 milioni di dosi regolari all'anno, è insufficiente a soddisfare le necessità in caso di una pandemia. "Se bisogna vaccinare il mondo intero, non lo si potrà fare con le capacità attuali, che si concentrano essenzialmente sugli ultra 65enni occidentali", ha detto Tony Colegate di Chiron Corp, che coordina la produzione della Influenza Vaccine Supply Task Force, gruppo industriale internazionale. E bisogna anche tenere conto che la produzione richiederà tempo, il che accresce i timori che molte zone povere del mondo ne rimangano prive.
Al momento, il 90% della capacità produttiva si concentra in Europa e Nord America, e l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dice che le esperienze passate suggeriscono che i governi saranno riluttanti a esportare dosi finché la domanda interna non sarà completamente soddisfatta.
Ci sarà anche un periodo di quattro-sei mesi in cui le fabbriche passeranno a produrre una versione da pandemia, una volta che sarà stata identificata una nuova versione umana del virus.
In assenza di un vaccino, il contenimento dell'influenza sarebbe affidato a farmaci antivirali in grado di ridurre la portata dell'infezione e di accelerare la ripresa del paziente.
Una buona notizia è che alcune delle questioni tecniche inerenti il vaccino sono ormai risolte. Anche se un vaccino specifico contro il virus non si può sviluppare finché non emerge l'ultima versione, la maggior parte degli esperti ritengono che il ceppo H5N1 che circola ora sia quello su cui concentrarsi. Come per l'influenza stagionale, il vaccino si può modificare man mano che il virus muta.
Il vaccino per l'H5N1, della francese Sanofi-Aventis SA, si è già dimostrato in grado di stimolare una risposta del sistema immunitario in adulti in salute.

Fonti: Ansa, ADN Kronos e Reuters

Commento di Luca Puccetti

Prepararsi è bene, ma è bene sempre ricordarsi che forse solo in un caso ci sono indizi di una possibile trasmissione da uomo ad uomo del virus aviario. Stime apocalittiche esagerate, immotivate e diffuse al grande pubblico possono rendere estremamente difficile gestire la prossima epidemia influenzale normale. Sarebbe bene che questi argomenti rimanessero confinati nei circuiti medici e non diffusi al pubblico. E questo ripropone l'annoso problema, più volte sollevato anche da questa Testata, sull'informazione sanitaria rivolta al pubblico.

Luca Puccetti

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