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Pap-test convenzionale valido quanto quello a strato sottile
Inserito il 16 gennaio 2006 da admin. - ginecologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

La citologia in monostrato in fase liquida non è superiore alla citologia tradizionale nello screening del carcinoma cervicale

Alcuni ricercatori dell'Università di Sydney (Australia) hanno rivalutato i risultati di 56 studi per determinare se, nello screening del cancro della cervice uterina, sia preferibile il metodo tradizionale o quello a strato sottile.
Di tutti gli studi esaminati solo uno, tra l'altro con casistica limitata, era di tipo randomizzato e controllato. Inoltre solo in quattro studi c'erano dati sufficienti per determinare la sensibilità e la specificità delle due metodiche.
La citologia tradizionale e quella a strato sottile avevano un numero simile di risultati non soddisfacenti con una differenza media di solo 0,17%. Negli studi di buona qualità era la citologia convenzionale a dare più risultati con HG-SIL (High Grade Squamous Epithelial Lesion). Negli studi di media e buona qualità la metodologia a strato sottile aveva una percentuale più elevata di strisci catalogati come ASCUS (Atypical Squamous Cells of Unknown Significance).
Gli autori concludono che la nuova metodica di esame citologico dello striscio cervicale denominata liquid-based citology o mono-layer (citologia in monostrato in fase liquida) non è superiore alla citologia tradizionale nello screening del carcinoma cervicale. In ogni caso le evidenze sono poche e sarebbero necessari ulteriori studi di qualità adeguata e su casistiche ampie.

Fonte: Lancet 2006; 367:122-132

Commento di Renato Rossi
La citologia in monostrato in fase liquida (liquid-based PAP) è una nuova metodica di allestimento dei vetrini del PAP test in cui il tampone utilizzato per lo striscio, dopo il prelievo, viene lavato con una soluzione conservante in modo da ottenere un insieme di cellule sospese nel liquido di lavaggio che serve per preparare un sottile strato cellulare sul vetrino.
In questa maniera si dovrebbero ottenere dei campioni di cellule cervicali in cui è minore la presenza di cellule infiammatorie che rendono spesso inadeguato o di difficile lettura il test. Inoltre c'è il vantaggio che lo stesso campione può essere in seguito usato per determinare la presenza del papillomavirus (HPV test).
Le linee guida hanno fatto propria questa metodica che viene ora consigliata come tecnica di esecuzione del PAP test al fine soprattutto di ridurre i falsi negativi [1]
Tuttavia già uno studio precedente [2] aveva suggerito che la nuova metodica non è migliore di quella tradizionale e sicuramente più costosa.
Ora quest' ampia revisione sistematica del Lancet smorza ulteriormente gli entusiasmi: forse non è ancora arrivato il momento di buttare alle ortiche il vecchio Papanicolau. Come concludono due editorialisti nel loro commento, la compresibile propensione ad adottare subito le nuove tecnologie non dovrebbe prendere il posto di studi adeguati.

Bibliografia

1. National Institute for Clinical Excellence. Final Appraisal Determination: Guidance on the use of liquid-based cytology for cervical screening. Review of existing guidance number 5. August 2003
2. Coste J et al. Cross sectional study of conventional cervical smear, monolayer citology, and human papillomavirus Dna testing or cervical cancer screening. BMJ 2003;326:733



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