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Medici parmensi: molti credono nelle medicine alternative, pochi le praticano
Inserito il 20 luglio 2006 da admin. - professione - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

In base ad un ampio e partecipato sondaggio promosso dall'OdM di Parma i medici iscritti all'ordine, pur ritenendo in maggioranza le medicine non convenzionali di una certa utilità, le praticano solo raramente.

L'Ordine dei medici di Parma ha promosso un sondaggio tra i suoi iscritti sulle medicine non convenzionali (MNC). Il questionario è stato inviato a tutti i 2631 medici di età fino a 70 anni iscritti al Giugno 2001. Nel luglio 2001 un secondo questionario è stato inviato ai 1342 medici che non avevano risposto. Nel complesso hanno risposto in forma anonima al questionario 1634 medici pari al 66%. Le domande vertevano su omeopatia, omotossicologia, medicina antroposofica, medicina tradizionale cinese, agopuntura, fitoterapia, manipolazioni, posturologia e altri trattamenti diversi. I medici che hanno risposto non sono risultati diversi in termini di età, sesso e luogo di residenza rispetto a quelli che non hanno risposto. Il 53% dei medici che hanno risposto ritiene che le MNC siano di una qualche utilità, e che ben il 76% dei pazienti le "vogliano", mentre solo l'8% dei medici le pratica. Un numero significativamente maggiore di medici donna ritiene di una qualche utilità le MNC rispetto ai colleghi di sesso maschile. I medici che hanno dichiarato di praticare le MNC a tempo pieno sono stati il 7% del campione che ha risposto. Nella maggior parte dei casi le MNC sarebbero praticate per la cura di malattie croniche non gravi e non suscettibili di miglioramenti con terapie convenzionali. Tra le MNC le più diffusamente praticate sono risultate l'omeopatia(44%), l'agopuntura (34%), la fitoterapia (29%) e le manipolazioni (20%), mentre le discipline legate alle tradizioni più strettamente orientali sono raramente praticate. I medici che praticano più frequentemente le MNC sono coloro che curano le affezioni del sistema muscoloscheletrico, gli anestesisti, i pediatri gli oncologi, i neurologi e i ginecologi. Solo il 23% di coloro che praticano le MNC ha dichiarato di aver fatto un percorso di autoapprendimento e bel il 92% pratica anche la medicina tradizionale.

Fonte: European Journal of Internal Medicine 2006; 17: 32 – 37

Commento di Luca Puccetti
Questo sondaggio è interessante in quanto è stato esteso a tutti i medici e pertanto non sconta bias di selezione significativi. Le conclusioni sono ovviamente valide per il territorio parmense e non possono essere estese tout court all'intero territorio nazionale, ma possono fornire interessanti indicazioni di tendenza. Le MNC sono state volutamente definite non convenzionali piuttosto che "complementari" o "alternative" per evitare di conferire significati semantici che potrebbero aver indotto a ritenere le MNC come qualcosa di ontologicamente opposto alla medicina convenzionale o, per converso, come qualcosa che possa o debba comunque affiancarsi alla medicina convenzionale. Il limite può essere la genericità da un lato e l'etereogeneità dall'altro della definizione di MNC che comprende una vasta gamma di discipline per alcune delle quali, come ad esempio la fitoterapia, è oggettivamente difficile non attribuire una certa efficacia. Molti dei principi attivi dei presidi farmacologici derivano proprio dalle piante, minore sicurezza percepita di efficacia può esserci per l'agopuntura o le manipolazioni. Ma il vero nodo gordiano risiede nell'omeopatia e nella omotossicologia. In base ad un sondaggio ISTAT dal 1991 al 1999 sarebbero triplicati gli italiani che farebbero ricorso all'omeopatia (1). E' interessante notare che i medici italiani sembrerebbero praticare le MNC in percentuale molto minore (8%) rispetto ai colleghi di altri paesi : 24% in USA , 27–30% in Nuova Zelanda, 47% in Olanda, tra il 13% e il 30% nel Regno Unito, e tra il 13 ed il 17% in Canada, anche se dobbiamo considerare che in altri sondaggi possa aver giocato un bias di selezione in favore dell'arruolamento di medici che praticano le MNC. Il rischio è che tali dati possano essere strumentalizzati. Far esprimere un giudizio globale su tutte le discipline può essere fuorviante. Pochi dubbi possono sussistere infatti sull'utilità della fitoterapia, sarebbe stato interessante sapere il giudizio sull'omeopatia, visto anche le recenti prese di posizione negative pubblicate sul Lancet (http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=2179) e le osservazioni formulate dal CSS sul percorso raccomandato per l'approvazione dei rimedi omeopatici (http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=1843). E' confortante apprendere che moltissimi dei medici che praticano le MNC esercitano anche la medicina tradizionale, così non rischio di dover riaffrontare la spaventosa crisi di anemia emolitica autoimmune con polisierosite life-threatening osservata tanti anni fa in una giovane donna con SLE cui qualcuno aveva ben consigliato di troncare cortisone e ciclofosfamide per affidarsi alle ben più rassicuranti medicine omeopatiche....

Bibliografia

1) ISTAT. Indagine multiscopo sulle famiglie ‘‘Condizioni di salute e ricorso a servizi sanitari’’, anni 1999– 2000. La cura e il ricorso ai servizi sanitari, capitolo 2, ISTAT Collana Informazioni

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