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OdM di Brindisi: il decreto Bersani stravolge principi millenari
Inserito il 20 luglio 2006 da admin. - professione - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

All'unanimità il consiglio dell'Ordine di Brindisi critica il decreto Bersani.

Il Consiglio dell’Ordine del Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Brindisi, riunitosi in data 19 luglio 2006, presa visione del “Decreto Bersani” n. 223/06 concernente “Disposizioni per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all’evasione fiscale” ed in particolare il disposto di cui all’art. 2 che prevede l’abrogazione di disposizioni legislative inerenti attività professionali ed intellettuali (pubblicità sanitaria, società tra professionisti, codice deontologico, ecc.), ritiene doveroso sottolineare quanto segue:

• Obiettivo primario degli Ordini dei Medici è la tutela della salute del cittadino da inquadrare nel rapporto di fiducia medico-paziente.
Gli Ordini sono garanti della tutela del cittadino-paziente nell’ambito della promozione della qualità della prestazione nonché della tutela del principio di esercizio della professione in libertà di scienza e coscienza;

• Per quanto riguarda in particolare il tema della pubblicità in campo sanitario, bisogna chiaramente distinguere tra i concetti di pubblicità ed i concetti di informazione, dando così agli Ordini la possibilità di intervenire attraverso lo strumento del Codice Deontologico a salvaguardia della salute del cittadino affinché lo stesso non si affidi a “ciarlatani” o abusivi;

• L’abusivismo potrebbe essere favorito laddove è prevista la possibilità di costituire società interprofessionali senza regole che ne garantiscano la netta e trasparente distinzione delle competenze professionali specifiche;

• Insoddisfazione sempre più crescente verso la parte del Decreto che prevede specifiche modalità di rendicontazione e pagamento delle prestazioni professionali. Si vorrebbe colpire l'evasione fiscale ma appare sempre più evidente il rischio di ottenere esattamente l'opposto gravando per giunta i cittadini di obblighi impropri, onerosi, difficili da interpretare.

• Il Decreto inoltre prevede che il Codice di deontologia entro il 31/12/2006 debba adeguarsi alle nuove disposizioni. Lo Stato il Parlamento e il Governo hanno sempre rispettato il potere disciplinare ordinistico e le norme che Ordini e Federazioni avevano emanato per individuare i comportamenti deontologicamente rilevanti, mentre invece la norma di cui si discute, in un sol colpo e per di più con un provvedimento normativo promanante dell'Autorità di Governo, impone comportamenti adeguativi sanzionando il mancato adeguamento con la nullità delle norme non adeguate.

• Questo decreto stravolge principi millenari che non dovrebbe essere consentito alla Stato di violare. Nel conflitto tra norma deontologica fondamentale e norma statuale, il medico deve rispettare la norma deontologica per non violare il giuramento pronunciato all'inizio della professione.

• In attesa che lo stesso Decreto venga eventualmente convertito in legge, ovvero reiterato con modifiche e quindi con la possibilità di una più chiara e completa lettura delle disposizioni fa presente a tutti i Colleghi che gli articoli del Codice Deontologico costituiscono, unitamente agli attuali disposti di legge, il primario riferimento nell’esercizio della professione ed, in particolare, nel rapporto con i pazienti.

Fonte: www.brindisisera.it

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