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Ennesimo attacco dell'antitrust alle professioni
Inserito il 22 luglio 2006 da admin. - professione - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Gli odontoiatri italiani si dicono sorpresi del parere dell’Antitrust che smonta la riforma dell’esame di Abilitazione in Odontoiatria.


Gli odontoiatri italiani si dicono sorpresi del parere dell’Antitrust che smonta la riforma dell’esame di Abilitazione in Odontoiatria
“L’Antritrust attacca ancora una volta le professioni sanitarie, in questo caso la nostra, con un parere che distrugge dalle fondamenta- ha sostenuto il presidente della Commissione Nazionale Odontoiatri, Giuseppe Renzo- la Bozza di Regolamento per la Riforma dell’Esame di Abilitazione”.
Fu una commissione a suo tempo istituita dal Miur che predispose questa Bozza, alla quale parteciparono rappresentanti del Miur stesso, del ministero della Salute, del mondo universitario e della Fnomceo.
Com’è noto, medici e odontoiatri, per accedere alla professione, dopo gli studi universitari devono superare un esame di Stato per iscriversi all’Albo, che è l’ultima tappa da raggiungere prima di poter esercitare a pieno titolo. Ma perché tale esame non fosse un duplicato della laurea, i dentisti italiani si impegnarono affinché gli ordini entrassero nei meccanismi dell’accesso alla professione.
“Volevamo far diventare questo esame una cosa seria- ha detto infatti Renzo- e ciò per tutelare i cittadini che dovrebbero avere di fronte un professionista adeguatamente formato: ora sorprende dover registrare che è sfuggito all’autorità garante come, a fronte di 900/1000 laureati l’anno, non si registrino praticamente da anni bocciature agli esami di abilitazione alla professione: visti i risultati è di fatto molto più difficile superare gli esami per la patente di guida…Non sarebbe a questo punto meglio abolirli del tutto?”. Ciò che gli odontoiatri criticano è che il tema della salute “ancora una volta venga trattato in termini esclusivamente economici e mercantili”. “Senza capire - ha sostenuto Renzo- che la salute è una “merce” del tutto particolare. Sono poi gli stessi neo-laureati a lamentare di non essere in grado- spesso- di iniziare adeguatamente la professione ”.
Nel definire inaccettabile un controllo da parte dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri, l’Antitrust- secondo quanto dicono i dentisti italiani- avrebbe invece affidato l’accesso alla Professione esclusivamente all’ Università. ”Gli stessi che promuovono gli studenti- ha infatti concluso Renzo- sono gli stessi che-di fatto- li abilitano alla Professione: secondo noi si tratta di una inutile ripetizione”

Fonte: Ufficio stampa FNOMCeo

Commento di Luca Puccetti

Continua l'attacco dell'antitrust alle professioni liberali. Ci chiediamo se materie intangibili e di altissima complessità come la salute e la giustizia possano essere trattate alla stregua di servizi qualsiasi. Abbiamo già più volte espresso la nostra opinione su questo attacco che, in nome del totem della competizione, smonta tutte le nostre millenarie tradizioni civili e culturali, relegando le professioni liberali a merce da porre sotto il controllo dei grandi potentati che lucrano su tutto. Deve proprio apparire isnopportabile a questi signori che ci siano persone che non riescono a controllare con la loro martellante pubblicità, con le finte liberalizzazioni, con l'occultamento dei cartelli che portano ad una offerta falsamente competitiva di servizi e merci massificati, che rendono piatto e monotono il mondo, trasformando le botteghe delle nostre città d'arte in catene di fast food e pizzerie, le sartorie storiche in pseudoboutique in franchising ove viene sempre venduta la stessa merce, merce progettata per rompersi dopo un certo uso, a garanzia finita, in modo che se ne debba comprare di nuova in un immenso e continuo vortice che tutto inghiotte. Questi signori sono abituati ad avere il controllo totale dei media, per loro il consumatore che volesse una prestazione professionale conterebbe tanto quanto la signora che passa col carrello davanti alla cassa del supermercato. Adesso è la volta degli odontoiatri. Dunque per l'antitrust niente verifica professionale. Si sa, d'estate , il caldo, gioca brutti scherzi...altrimenti sarebbe difficile comprendere come si voglia equiparare l'apprendimento di nozioni con l'attitudine e la capacità a svolgere una professione. E che dire della autoreferenzialità dei docenti universitari, si ritorna all'ipse dixit di antica memoria. Dunque chi svolge una determinata professione, non dovrebbe essere messo in condizione, secondo l'antitrust, di verificare, attraverso meccanismi di controllo uguali per tutti e condivisi, se chi chiede di accedere alla professione abbia le caratteristiche giuste, sotto tutti i profili, per poter esecitare. Ci auguriamo che i soldi che ci vengono sottratti con le tasse per alimentare queste cosiddette Autorità, siano spesi per cose più serie.

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