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Reazioni da sospensione più frequenti con la Paroxetina che con gli altri SSRI
Inserito il 29 settembre 2003 da admin. - psichiatria_psicologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  



Gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina ( SSRI ) sono farmaci antidepressivi ampiamente utilizzati.
Con tutti gli SSRI sono state documentate reazioni da sospensione o sintomi da interruzione.
Le segnalazioni di reazioni avverse provenienti dal Canada, Australia, Francia, Gran Bretagna ed Usa, mostrano che l’incidenza di reazioni da sospensione è più elevata nei pazienti che fanno uso della Paroxetina che con altri antidepressivi SSRI.
Sebbene il meccanismo della sindrome da sospensione degli SSRI non sia completamente conosciuto, l’esordio, la frequenza e l’intensità dei sintomi sembra variare in base alle proprietà farmacologiche, farmacocinetiche del farmaco, come l’emivita ( il principale fattore di rischio ), la presenza di metaboliti attivi e gli effetti anticolinergici.
Rispetto agli altri SSRI, la Paroxetina ha una breve emivita, nessun metabolita attivo, un più pronunciato effetto anticolinergico ed una maggiore potenza nel bloccare il reuptake ( riassorbimento ) di serotonina.
I sintomi da sospensione possono presentarsi dopo interruzione del trattamento, con la riduzione del dosaggio, con il passaggio ad un altro antidepressivo, o per semplice dimenticanza nell’assunzione del farmaco.
Con la Paroxetina i sintomi da sospensione si evidenziano rapidamente.
I sintomi osservati dopo sospensione di un antidepressivo SSRI possono essere fisici o psicologici e rientrano nelle seguenti categorie: alterazioni dell’equilibrio ( capogiri, vertigini, atassia ), disturbi gastrointestinali ( nausea, vomito ), sintomi simil-influenzali ( senso di affaticamento, letargia, mialgia ), disturbi del sensorio ( parestesia ), disturbi del sonno ( insonnia, sogni vividi ) e disturbi psichiatrici ( ansia, agitazione, confusione ).
I sintomi da sospensione possono facilmente essere interpretati come il ripresentarsi della depressione, o inefficacia del farmaco antidepressivo.
La maggior parte delle reazioni da sospensione sono lievi e transitorie; si presentano entro 1-3 giorni e durano 7-14 giorni.
Solo occasionalmente i sintomi perdurano per diverse settimane. Tuttavia alcune reazioni possono essere gravi e richiedere trattamento in acuto.
Le Autorità Sanitarie Canadesi ( Health Canada ) hanno ricevuto fino al 31 ottobre 2002, 102 segnalazioni di sospette reazioni da sospensione: Paroxetina ( 79 ), Sertralina ( 10 ) , Fluoxetina ( 6 ), Citalopram ( 5 ), Fluvoxamina ( 2 ).
Il 49% di queste reazioni è stato classificato come grave.
Per prevenire o ridurre la sintomatologia associata all’interruzione dei farmaci antidepressivi SSRI viene raccomandato di diminuire gradualmente la dose.
Alcuni Autori suggeriscono di assumere la Fluoxetina se i sintomi diventano gravi ed il paziente non è in grado di sospendere l’SSRI nonostante la riduzione del dosaggio.
Per la Paroxetina, alcuni consigliano di ridurre la dose di 5 mg/die ad intervalli settimanali.
L’Health Canada segnala che l’impiego di farmaci antidepressivi a breve emivita, come la Paroxetina, rappresenta un importante fattore di rischio per le reazioni da sospensione.
I pazienti dovrebbero essere informati dei rischi delle reazioni da sospensione prima di intraprendere il trattamento.

Fonte: Xagena


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