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Aspirina e asma
Inserito il 17 novembre 2007 da admin. - pneumologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

L'aspirina potrebbe ridurre il rischio di sviluppo dell'asma ma il dato deve essere considerato come osservazionale e richiede conferme da studi appositamente disegnati.

Nel Physicians' Health Study sono stati arruolati oltre 22.000 soggetti sani, di sesso maschile, di età compresa tra 40 e 84 anni, apparentemente sani, randomizzati ad aspirina (325 mg) oppure placebo assunti a giorni alterni. Dopo un follow-up di 4,9 anni si osservò che l'aspirina riduceva il rischio di infarto miocardico del 44%. Nello studio i partecipanti riportavano, in un questionario, anche una diagnosi eventuale di asma al baseline, a 6 mesi e poi ogni anno. Tuttavia l'asma non era un end-point predefinito del trial. Si osservò che l'uso di aspirina era associato ad una riduzione del 22% del rischio di asma (HR 0,78; IC95% 0,61-1,00). Questo dato non risultò modificato dopo correzione per vari fattori di confondimento come fumo, BMI, età del paziente.
Gli autori concludono che l'aspirina sembra ridurre il rischio di sviluppare asma in maschi sani adulti ma quest'affermazione deve essere confermata in un trial appositamente disegnato a tal scopo. Inoltre questo non implica che l'aspirina migliori i sintomi asmatici.


Fonte:

Graham Bar R et al. Aspirin and Decreased Adult-Onset Asthma: Randomized Comparisons from the Physicians' Health Study. Am. J. Respir. Crit. Care Med. 2007 Jan 15; 175: 120-125


Commento di Renato Rossi

E' noto che l'aspirina può provocare una vera e propria asma in una piccola percentuale di soggetti intolleranti. Tuttavia alcuni studi epidemiologici suggeriscono che il farmaco potrebbe ridurre il rischio di sviluppo di asma. L'analisi secondaria dei dati del Physicians' Health Study sembrano andare in questo senso anche se in realtà la differenza trovata non è, a rigore, statisticamente significativa.
In questi anni la frequenza dell'asma è aumentata e alcuni hanno invocato, per spiegarlo, la preferenza dei pazienti ad assumere analgesici diversi dall'aspirina e il fatto che l'acido acetilsaliclico non viene più prescritto ai bambini per il timore della sindrome di Reye. Ma con quale meccanismo l'aspirina potrebbe ridurre il rischio di sviluppo di asma? Lo studio ovviamente non lo dice ma si può ipotizzare che entrino in gioco le sue proprietà antinfiammatorie.
Va comunque ricordato che l'asma non era un end-point prespecificato dello studio
e la diagnosi era autoriferita (anche se è improbabile un bias in quanto i partecipanti allo studio erano medici): conviene considerare questi risultati come puri dati osservazionali che non giustificano l'uso dell'aspirina per prevenire l'asma e men che meno curarla.


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