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Testosterone negli uomini anziani?
Inserito il 17 luglio 2008 da admin. - andrologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Il testosterone negli uomini anziani in buona salute non sembra apportare benefici clinici importanti e, anzi, potrebbe aumentare il rischio di sviluppo di sindrome metabolica.



In questo studio randomizzato e controllato versus placebo sono stati reclutati 237 uomini (età 60-80 anni) in apparente stato di buona salute e con livelli di testosterone plasmatico inferiori a 13,7 nmol/L.
I soggetti sono stati trattati con testosterone undecenoato (80 mg) o placebo somministrati due volte al giorno per 6 mesi.
Gli end-point misurati erano la mobilità funzionale, la funzione cognitiva, la densità minerale ossea (BMD), la composizione corporea, i fattori di rischio metabolico, la qualità di vita e vari parametri di sicurezza (PSA, ecografia prostatica, creatinina, transaminasi, emocromocitometrico, etc.).
Lo studio venne completato da 207 uomini. Anche se nel gruppo trattato con testosterone aumentò la massa magra e si ridusse quella grassa rispetto al gruppo placebo questo non si tradusse in un aumento della mobilità funzionale o della forza muscolare. Anche la funzione cognitiva e la BMD non risultarono diversi. Nel gruppo trattato migliorò la sensibilità all'insulina ma si ridusse il colesterolo HDL. Una sindrome metabolica si sviluppò nel 47,8% del gruppo testosterone e nel 35,5% del gruppo placebo (p = 0,07). Non si notarono effetti negativi prostatici.


Fonte:

Emmelot-Vonk MH et al. Effect of Testosterone Supplementation on Functional Mobility, Cognition, and Other Parameters in Older Men. A Randomized Controlled Trial
JAMA. 2008 Jan 2; 299:39-52.



Commento di Renato Rossi

Durante l'invecchiamento i livelli plasmatici di testosterone si riducono; alcuni hanno ipotizzato che la somministrazione esogena di testosterone potrebbe rallentare il processo di invecchiamento o, perlomeno, ridurre alcune delle sue conseguenze. La ridotta produzione di testosterone si associa ad una diminuzione della massa muscolare, della densità minerale ossea e della libido. Nei maschi in andropausa si può avere anche un aumento dello spessore dell'intima delle carotidi rispetto ai maschi non in andropausa [1]. Una riduzione del testosterone è stata dimostrata anche negli uomini che sviluppano una demenza di Alzheimer e tale riduzione sembra precedere lo sviluppo della demenza. Da queste ed altre osservazioni è nata l'idea che la somministrazone di testosterone negli anziani potrebbe essere di utilità nel ridurre gli effetti dell'invecchiamento. Tuttavia mancano prove che questa pratica comporti realmente benefici clinici importanti per i pazienti e nello stesso tempo la sicurezza a lungo termine non è stata determinata [2]. Vi è la preoccupazione che una terapia ormonale protratta possa portare ad accentuare alcune patologie ormonodipendenti (come per esempio l'ipertrofia prostatica o il cancro della prostata) o determinare alterazioni metaboliche che possono aumentare il rischio di patologia aterosclerotica.
In effetti lo studio recensito in questa pillola non consente di trarre conclusioni troppo ottimistiche al riguardo. Lo studio ha certamente molti difetti: è di piccole dimensioni, ha avuto una durata di soli 6 mesi e molti degli end-point valutati erano di tipo surrogato. Eppure se ne possono trarre alcune conclusioni interessanti:
1) nonostante un aumento della massa magra ed una riduzione di quella grassa non si aveva alcun miglioramento sulla mobilità funzionale e sulla forza muscolare
2) la funzione cognitiva e la BMD non sembrano risentire del trattamento con testosterone
3) anche se non vi sono state ripercussioni sulla prostata (ma lo studio è durato solo 6 mesi!) vi era un aumentato rischio di sindrome metabolica nel gruppo trattato: pur essendo tale aumento non significativo dal punto di vista statistico non si tratta di un dato da sottovalutare.
D'altra parte una recente revisione sistematica [3] ha dimostrato che anche il GH usato a scopo anti-invecchamento non pare una scelta ottimale. Forse voler riportare indietro a tutti i costi e in modo artificiale le lancette dell'orologio non è il modo migliore per invecchiare serenamente.


Referenze

1. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=1751
2. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=1752
3. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=3058




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