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Rischi delle medicine complementari alternative nei pazienti con HIV
Inserito il 26 luglio 2009 da admin. - infettivologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Nei soggetti con HIV fa l'uso di terapie complementari alternative espone al rischio di compromettere seriamente l'effetto delle terapie antiretrovirali.

È ben documentato l’uso di medicine complementari alternative (Complementary Alternative Medicines, CAM) in pazienti con patologie croniche, con comorbidità sia di carattere fisico che psicologico.
La stima della prevalenza d’uso di CAM nei pazienti HIV-positivi varia, a seconda dei criteri di inclusione, dal 16% al 95% nei diversi studi pubblicati. Alcuni lavori indicano come le CAM possano apportare dei benefici in pazienti HIV-positivi. Per esempio, è stato dimostrato che supplementi multivitaminici riducono il rischio di progressione della malattia e di morte in donne gravide infettate con HIV in Tanzania; inoltre, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito, i soggetti HIV-positivi possono non aver accesso ai farmaci antivirali (AntiRetroViral, ARV), potendo così utilizzare solo CAM. Generalmente le CAM vengono utilizzate dai pazienti HIV-positivi per alleviare i sintomi legati alla malattia, per contrastare gli effetti collaterali delle terapia ARV e per aumentare il senso di speranza. È noto, tuttavia, che le CAM non sono prive di rischi nei pazienti in trattamento farmacologico sistemico.

La terapia standard in pazienti HIV-positivi comporta l’uso di una combinazione di ARV in modo da instaurare la cosiddetta Highly Active ARV Therapy (HAART). LA HAART consta generalmente di una combinazione tra due inibitori nucleosidici della transcrittasi inversa (NRTI) associati ad un inibitore non nucleosidico della transcrittasi inversa (NNRTI) o ad un inibitore delle proteasi (PI). Sia i farmaci NNRTI che gli PI sono metabolizzati dal sistema epatico dei CYP e quindi l’uso di CAM può richiedere particolare attenzione a causa delle potenziali inerazioni a livello metabolico.

Questo studio prende in esame la prevalenza d’uso di CAM in un campione di pazienti HIV-positivi afferenti a tre diverse cliniche di Londra, in trattamento con HAART e quantifica il rischio di potenziali interazioni serie e di eventi avversi associato all’uso di CAM. Ai pazienti randomizzati è stato consegnato un questionario ed i questionari restituiti compilati in modo completo sono stati analizzati per valutare il verificarsi di eventuali interazioni con farmaci e di eventi avversi. Gli effetti valutati sono stati: potenziali modificazioni clinicamente significative della concentrazione sierica dei farmaci ARV, un’inappropriata stimolazione del sistema immunitario, rischio di epatotossicità e modificazioni dei fattori di coagulazione.

Nello studio sono stati inclusi i questionari di 293 pazienti. I risultati hanno dimostrato che il 61% dei pazienti in HAART faceva uso di CAM ed il 35% di trattamenti di tipo fisico; il 27% usava una combinazione dei due trattamenti. In totale, 179 pazienti utilizzavano per via orale 93 diversi rimedi CAM (1 paziente utilizzava 19 rimedi CAM). Le CAM più utilizzate erano in genere supplementi dietetici di varia origine e preparati fitoterapici.
Fra tutti gli utilizzatori di CAM, il 20% è stato avvertito dei potenziali rischi associati al loro uso, mentre al 10% di tutta la coorte di pazienti è stato consigliato di sospenderne l’impiego a causa dei potenziali rischi di serie interazioni con la HAART o a causa degli eventi avversi dei rimedi utilizzati. A 23 dei pazienti ai quali era stato chiesto di sospendere la terapia, ciò era stato fatto a causa del rischio di effetti avversi seri. Queste preoccupazioni riguardavano soprattutto l’uso di Echinacea perchè, a causa degli effetti immunostimolanti, avrebbe potuto aumentare il numero dei linfociti infetti. Otto pazienti utilizzavano preparati a base di aglio e di iperico, in grado di aumentare la funzionalità del citocromo CYP3A4 (che metabolizza i farmaci NNRTI e PI).


Gli autori sottolineano che in questo studio, il 61% dei pazienti utilizzava CAM e che il 20% di questi comprometteva potenzialmente la terapia antivirale utilizzando CAM. Un rischio serio è stato identificato nel 10% dei pazienti, ai quali è stato consigliato di sospendere l’uso di CAM.



Dottoresse Francesca Parini e Laura Franceschini

Riferimento bibliografico

Ladenheim D et al. Potential health risks of complementary alternative medicines in HIV patients. HIV Medicine 2008; 9: 653-59.


Contributo gentilmente concesso dal Centro di Informazione sul Farmaco della Società Italiana di Farmacologia - http://www.sifweb.org/farmaci/info_farmaci.php/

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