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Radioterapia e cardiopatia ischemica
Inserito il 09 giugno 2013 da admin. - oncologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

I pazienti sottoposti ad irradiazione hanno un rischio aumentato di eventi coronarici che si rende manifesto dopo circa 5 anni dalla radioterapia.

Che i pazienti sottoposti a radioterapia possano andar incontro ad un futuro aumento di patologie cardiache è noto. Per esempio si è visto che vi è un aumento del rischio di infarto e coronaropatia in donne che hanno subito l'irradiazione del seno sinistro rispetto a donne irradiate al seno destro. Uno studio ha dimostrato che la radioterapia può portare a stenosi coronariche e valvulopatie cardiache, con comparsa anche a distanza di anni dall'irradiazione [1].

Una conferma di questa associazione arriva da un nuovo studio di tipo caso-controllo effettuato in oltre 2000 donne che sono state sottoposte a radioterapia per cancro mammario tra il 1958 e il 2001.
Lo studio è stato effettuato in Svezia e Danimarca e ha dimostrato che l'aumento del rischio di eventi coronarici maggiori è proporzionale alla dose media irradiata sul cuore, senza un' evidente dose soglia di sicurezza. Il rischio aumenta del 7,4% per ogni Gy di irradiazione. Tale aumento diventa evidente a distanza di circa 5 anni dalla radioterapia e continua ad essere presente fino a oltre 20 anni dopo.
Come c'era da aspettarsi il rischio risulta maggiore nelle donne che al baseline hanno fattori di rischio per cardiopatia ischemica, ma anche nelle pazienti con BPCO oppure in quelle che fanno uso regolare di analgesici.
Uno dei limiti principali dello studio, sottolineano gli autori, è che le donne arruolate erano state radiotrattate più di dieci anni fa per cui non è noto se la radioterapia che si effettua attualmente sia altrettanto dannosa.

Le conclusioni per il medico pratico sono abbastanza semplici. Da una parte una pregressa irradiazione deve essere considerata un fattore di rischio coronarico: non viene generalmente conteggiato nelle carte del rischio e nei vari softwere usati, tuttavia dovrebbe essere ben tenuto presente dal medico. Dall'altra nei pazienti irradiati devono essere trattati tutti i fattori di rischio ischemico eventualmente presenti come il fumo, l'ipertensione, l'ipercolesterolemia e il diabete. Gli autori dello studio ricordano che anche la chemioterapia usata nel trattamento del cancro mammario può comportare effetti tossici a livello cardiaco. Per cui è opportuno tenere in conto anche quest'altra condizione.


Renato Rossi


Bibliografia

1. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=2695

2. Darby SC et al. Risk of Ischemic Heart Disease in Women after Radiotherapy for Breast Cancer
N Engl J Med 2013 Mar 14; 368:987-998





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