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Edoxaban nella fibrillazione atriale
Inserito il 20 aprile 2014 da admin. - cardiovascolare - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Edoxaban si è dimostrato efficace come warfarin nella prevenzione degli eventi tromboembolici, con una minor incidenza di emorragie maggiori.


L'edoxaban è un inibitore diretto dell fattore Xa che si somministra per os e che va ad aggiungersi agli altri già disponibili (dabigatran, rivaroxaban e apixaban).

E' stato testato in un RCT con il warfarin per la prevenzione dell'ictus nella fibrillazione atriale [1].
Nello studio sono stati arruolati più di 21.000 pazienti affetti da fibrillazione atriale a rischio trombotico moderato o elevato.
Dopo randomizzazione i partecipanti sono stati trattati con warfarin o con edoxaban (30 oppure 60 mg/die).
L'ebdpoint primario era rappresentato da ictus ed embolismo sistemico. Il follow up medio è stato di 2,8 anni.
La freqeunza annuale dell'endpoint primario è stata di 1,18% per edoxaban 60 mg, 1,61% per edoxaban 30 mg e di 1,5% per warfarin.
L'analisi intention to treat ha evidenziato che, rispetto a warfarin, c'è stata una riduzione dell'endopoint primario del 13% con la dose maggiore di edoxaban e un aumento del 13% con la dose minore. In tutte e due i casi, però, la differenza non risultava statisticamente significativa.
La frequenza annuale di sanguinamenti maggiori è risultata di 2,75% per la dose maggiore di edoxaban, di 1,61% per la dose minore e di 3,43% per warfarin. Queste differenze erano significative dal punto di vista statistico.
La mortalità annuale da cause cardiovascolari era di 2,74% per edoxaban 60 mg, di 2,71% per edoxaban 30 mg e di 3,17% per warfarin. Queste differenze erano statisticamente significative.

Insomma lo studio suggerisce che edoxaban risulta efficace almeno quanto warfarin per la prevenzione dell'ictus e degli eventi tromboembolici nei pazienti con fibrillazione atriale a medio o alto rischio trombotico. Nello stesso tempo edoxaban risulta più sicuro sul versante emorragico.
I risultati sembrano, in generale, in linea con quanto già dimostrato dagli studi precedenti sugli altri anticoagulanti orali di nuova generazione.
Questi anticoagulanti, rispetto al warfarin, hanno anche il vantaggio di non richiedere il monitoraggio periodico dei parametri della coagulazione e questo costituisce senza dubbio un aspetto attraente per molti pazienti. L'altra faccia della medaglia è rappresentata dalla mancanza, per ora, di uno specifico antidoto che contrasti la loro azione anticoagulante.




Renato Rossi


Bibliografia

1. Giugliano RP et al. Edoxaban versus warfarin in patients with atrial fibrillation. N Engl J Med 2013 Nov 28; 369:2093-2104




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