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L' errore diagnostico: i criteri della Cassazione
Inserito il 01 dicembre 2019 da admin. - medicina_legale - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

L’ errore non si ha solo quando il medico, in presenza di uno o più sintomi di una malattia, non riesce a diagnosticare correttamente il caso clinico o lo inquadra in maniera errata, ma anche quando il sanitario non sottopone il paziente ai controlli e agli accertamenti doverosi per formulare una corretta diagnosi (Cass. N. 47448/2018).

Dice la Corte che "allorché il sanitario si trovi di fronte a una sintomatologia idonea a condurre alla formulazione di una diagnosi differenziale, la condotta è colposa allorquando non si proceda alla stessa e ci si mantenga invece nell'erronea posizione diagnostica iniziale".

Ma quale legge scientifica deve utilizzare il giudice per verificare se l'accadimento lamentato dal paziente sia eziologicamente connesso alla condotta del sanitario?
Per la Corte, un enunciato ha valenza di legge scientifica se risponde ai seguenti requisiti: la generalita’; la controllabilita’; il grado di conferma; l'accettazione da parte della comunita’ scientifica internazionale.
A questo punto la Corte si e’ poi soffermata analizzando la "summa divisio" tra leggi di carattere universale e leggi di carattere statistico.

Al termine di questo processo i giudici hanno potuto ribadire che nei giudizi di responsabilità medica il ricorso a queste ultime è più che legittimo in quanto "il modello della sussunzione sotto leggi sottende, il più delle volte, necessariamente il distacco da una spiegazione causale deduttiva, che implicherebbe una impossibile conoscenza di tutti i fatti e di tutte le leggi pertinenti".
Se, invece, si pretendesse sempre e comunque una spiegazione causale secondo criteri di certezza assoluta "si finirebbe col frustrare gli scopi preventivo-repressivi del diritto e del processo penale in settori nevralgici per la tutela di beni primari".

E’ per colmare le carenze che derivano dai criteri di non-certezza la giurisprudenza ha creato il concetto di probabilità logica che "impone di tener conto di tutte le caratteristiche del caso concreto, integrando il criterio della frequenza statistica con tutti gli elementi astrattamente idonei a modificarla". Per giungere a un corretto giudizio di probabilità logica la via migliore e’ quella di ricorrere al procedimento abduttivo, definito come "strumento principe dell'accertamento della condizionalità necessaria".
Il “ragionamento abduttivo” , per semplificare la vita ai lettori e’ il sillogismo in cui la premessa maggiore è certa mentre quella minore è solamente probabile (wikipedia)-

Daniele Zamperini

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