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Sotagliflozin nel diabete tipo 2
Inserito il 17 gennaio 2021 da admin. - metabolismo - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Due studi randomizzati suggeriscono l'efficacia di sotagliflozin nel ridurre decessi cardiovascolari e ricoveri per scompenso cardiaco nei diabetetici con recente ricovero per scompenso cardiaco o con nefropatia cronica.


Il sotagliflozin è un inibitore del SGLT2 ma anche del SGLT1. La proteina SGLT1 è localizzata prevalentemente nell'intestino e gioca un ruolo importante nell'assorbimento del glucosio.


Due studi randomizzati e controllati ne hanno valutato l’efficacia in pazienti affetti da diabete tipo 2.

Il primo studio, denominato SOLOIST-WHF, ha arruolato 1222 pazienti con diabete e recente ricovero per scompenso cardiaco [1].
I partecipanti sono stati trattati, al momento della dimissione, con sotagliflozin oppure placebo e seguiti per circa 9 mesi.
L’endpoint primario era rappresentato dai decessi da cause cardiovascolari o dal peggioramento dello scompenso cardiaco che rendeva necessari il ricovero oppure una visita urgente.
Il sotagliflozin ha ridotto l’endpoint primario, in termini relativi, del 33% (HR 0,67, 95%CI 0,52-0,85): 51% versus 76,3%.
La mortalità totale fu del 13,5% nel gruppo sotagliflozin e del 16,3% nel gruppo placebo.
Gli effetti collaterali più importati furono diarrea e ipoglicemia grave (1,5% versus 0,3%).

Il secondo studio, denominato SCORED, ha valutato l'efficacia del sotagliflozin in pazienti con diabete e nefropatia cronica [2].
Sono stati arruolati 10584 pazienti diabetici con filtrazione glomerulare compresa tra 25 e 60 ml/min/1,73 m2.
Il follow up medio è stato di 16 mesi.
L'endpoint primario comprendeva i decessi cardiovascolari, i ricoveri e le visite urgenti per scompenso cardiaco.
Si ebbe una riduzione del 26% dell'endpoint primario (HR 0,74; 95%CI 0,63-0,88).
Non si è riscontrata differenza tra i due gruppi per i decessi da cause cardiovascolari mentre vi era una riduzione del 32% degli infarti non fatali e del 34% degli ictus non fatali.
Gli effetti collaterali più frequenti furono diarrea, micosi genitali, chetoacidosi diabetica.

Un dato interessante dei due studi è che in essi erano arruolati, in tutto, 739 pazienti con scompenso cardiaco a frazione di eiezione conservata: anche in questi pazienti il farmaco si è dimostrato efficace.


Renato Rossi



Bibliografia


1. Bhatt DL et al. for the SOLOIST-WHF Trial Investigators. Sotagliflozin in Patients With Diabetes and recent Worsening Heart Failure. N Engl J Med. Pubblicato il 16 novembre 2020.

2. Bhatt DL et al. Sotagliflozin in Patients with Diabetes and Chronic Kidney Disease. N Engl J Med. Pubblicato il 16 novembre 2020.






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