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Il “Drogometro”, questo sconosciuto
Inserito il 10 marzo 2023 da admin. - professione - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Tutti gli automobilisti conoscono l’ etilometro e il suo utilizzo per verificare l’ eventuale stato di ebbrezza alla guida, ma quasi nessuno e’ al corrente dell’ analogo strumento utilizzato per accertare se l'automobilista ha utilizzato sostanze stupefacenti

L’ apparecchio Alere DDS2 (comunemente detto “Drogometro”) e’ un apparecchio che consente di misurare in tempo reale, come con l’alcoltest, se il guidatore ha assunto sostanze stupefacenti. Funziona in modo incruento tramite un prelievo di saliva e ha dimensioni molto contenute, tanto da poter stare in una valigetta.

E’ stato istituzionalizzato dal 2017 a seguito di un Direttiva del Ministero dell’ Interno (c.d. Direttiva Minniti) a seguito di un’ ampia sperimentazione effettuata nel 2015 in numerose province italiane.
E’ un apparecchio molto efficiente: riesce a misurare in 8 minuti la presenza di numerosi tipi di stupefacenti.

Attualmente e’ in grado di identificare:

anfetamine
cocaina
metadone
metanfetamine
oppiacei
THC (“tetraidrocannabinolo”)
benzodiazepine

Se il campione di saliva prelevato rileva la presenza di una qualsiasi di queste sostanze al di sopra del valore soglia indicato dall’azienda produttrice del dispositivo (l’articolo 187 del Codice della Strada non fornisce indicazioni in tal senso), si procede ad acquisire altri due campioni di saliva (o a prelievo ematico) che vengono sigillati e inviati a Roma al Centro di Ricerche di laboratorio e Tossicologia forense. Questa procedura non si attua in caso di esame negativo.

Solo in rari casi sono presenti in loco laboratori mobili per l’effettuazione immediata degli esami di secondo livello, aventi quindi valore legale.
La patente, in caso di positivita’, viene ritirata per una decina di giorni in attesa dei test di conferma.

Va sottolineato infatti che, a differenza dell’ etilometro (avente valore legale) il test col Drogometro non ha questo valore probatorio essendo considerato test di primo livello, abbisognevole di conferma.
I test effettuati finora tuttavia non hanno registrato falsi positivi e sembrano davvero efficaci, anche se c'è da dire che il valore di cut off non è stato ancora stabilito dalla legge ma è stato solo indicato dalle aziende produttrici del test stesso.

Se il drogometro esprimesse un risultato positivo ( e non in caso di negativita’) l’ automobilsta puo’ anche essere sottoposto a visita medica per accertare se la presenza di droghe nell'organismo lo abbia effettivamente posto in condizione di “alterazione psico-fisica" (art. 187 del codice della strada).


Qualche domanda:

L’ automobilista puo’ rifiutare di fare il test?

Si, e’ possibile ma sono previsti provvedimenti amministrativi piuttosto pesanti.
In tal caso infatti la Polizia stradale verbalizza la scelta come “rifiuto di accertamenti” (art. 187 comma 8 ) e possono essere comminate sanzioni come la sospensione della patente di guida per un periodo da sei mesi a due anni, nonche’ la confisca del veicolo (se il veicolo è di proprietà) oltre a pesanti multe.


Per quanto tempo rimangono nel fisico tracce della droga che il drogometro può rilevare?

In un fumatore abituale si ritrovano livelli significativi di THC anche a distanza di 20 giorni dall'ultima assunzione, mentre in un fumatore occasionale in genere scompaiono a distanza di 4 giorni (Fonte: National Drug Court Institute).
Per la cocaina sembra che la positivita’ al drogometro duri pochi giorni. Nel capello invece rimangono tracce di droga fino a 90 giorni; nei casi dubbi e’ difficile sfuggire agli esami di approfondimento.

Quindi, molta cautela prima di mettersi alla guida.
E’ in base ad un elementare principio di precauzione che il sottoscritto, quando esce a cena, preferisce (con rammarico, certamente) evitare l’ alcol in modo assoluto.
E figuriamoci se si parlasse di sostanze “anomale”!

Daniele Zamperini

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