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Le abilità dei medici bravi
Inserito il 11 giugno 2023 da admin. - scienze_varie - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Cosa hanno di diverso i medici più bravi nel fare diagnosi?


Per essere dei medici in grado di fare buone diagnosi è sufficiente effettuare una completa ed esauriente anamnesi e un altrettanto accurato esame obiettivo e aver studiato la patologia?
La risposta è che questo può non bastare. Conta molto di più essere in grado di interpretare in modo corretto tutti gli elementi raccolti e di integrarli in un quadro clinico unitario. Per dirla con Cesare Frugoni: “I sintomi si pesano e non si contano”.
In altre parole si deve essere accorti a raccogliere tutti i dati ma non deve fare difetto, poi, la capacità di analizzarli e interpretarli. Pensiamo a Sherlock Holmes e al suo aiutante Watson: gli indizi che possono portare al colpevole sono davanti agli occhi di entrambi, ma solo Holmes sa metterli nel giusto ordine e arrivare alla soluzione.
È esperienza comune che la capacità di risolvere quesiti diagnostici varia molto da medico a medico e quindi è logico chiedersi perché alcuni siano più bravi di altri ad arrivare a una diagnosi oppure perché ci riescano in un tempo minore e con una minor richiesta di accertamenti. Da che cosa dipende questa diversa abilità? Senza dubbio, almeno in parte, dipende da doti innate.
La natura ha provvisto ciascuno di noi di capacità diverse: chi è più portato al ragionamento logico-matematico e chi ama la poesia, alcuni sono più predisposti alle attività intellettuali e altri riescono meglio nelle pratiche manuali. Tuttavia possiamo anche dire che spesso l’abilità diagno¬stica è frutto di un qualcosa che ha a che fare con l’esperienza, anche se non si spiega solo con essa.
Sembra che i medici più dotati di questa abilità ricorrano, quando si trovano davanti a un caso clinico che altri giudicano “difficile” o “insolito”, a una specie di richiamo rapido di schemi che sono archiviati nella loro mente. È come se questi medici possedessero dei modelli di malattia che altri non hanno e che possono essere sfruttati velocemente per la soluzione di un caso.
Si tratta di qualcosa che potremmo paragonare al riconoscimento per quadri solo che, in questo caso, non si tratta dei caratteri tipici descritti nei trattati, ma di quadri mentali che il medico ha “dipinto” da sé.


Renato Rossi


Per approfondire:

http:////ilmiolibro.kataweb.it/libro/medicina-e-salute/644007/metodologia-clinica/


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