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Si torna sul Consenso Informato e sulle sue caratteristiche
Inserito il 26 novembre 2025 da admin. - professione - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

La Cassazione si e’ nuovamente pronunciata sul consenso informato, sulle sue caratteristiche: deve essere veramente informato e garantire la libertà decisionale del paziente (Cass. Ordinanza n. 25824/25).

I fatti:
Una donna, sottoposta ad intervento di impianto di protesi valvolare aortica era deceduta a seguito della procedura.
I familiari avevano convenuto in giudizio l'Azienda ospedaliera, chiedendo il risarcimento dei danni lamentando sia la responsabilità sanitaria che la violazione del consenso informato, sostenendo che, se correttamente informata dei rischi, la paziente avrebbe rifiutato l’ intervento chirurgico.

Le Corti di merito (prima il Tribunale, poi la Corte d’Appello) respingevano la richiesta (oltre a quella circa il danno sanitario) anche quella per violazione del consenso in quanto gli eredi non avevano provato che, in presenza di un'informazione completa e corretta, la paziente avrebbe effettivamente rifiutato l'intervento.

Gli eredi proponevano ricorso in Cassazione, sostenendo un vizio di motivazione da parte della Corte d’Appello, che non aveva valutato in modo corretto le prove presentate circa la violazione del consenso.

La Cassazione accoglieva la domanda degli eredi: in effetti essi avevano articolato a questo proposito una puntuale prova testimoniale, reiterandone inoltre la richiesta durante il giudizio ma respinta dalle Corti di merito. Risultava dunque contradittoria la circostanza che la Corte d’Appello respingesse la domanda per difetto di prova pur avendo precedentemente respinto le prove a sostengo della domanda.

Tale contraddizione integra una violazione del principio del cosiddetto "minimo costituzionale" come chiarito dalle da precedenti sentenze (ad es. S.U. n. 8053 del 2014, Cass. n. 2980/2023), applicabile ogniqualvolta il giudice di merito respinga una domanda ritenendola non provata dopo averne ingiustificatamente escluso prove pertinenti.

In conclusione la Corte di Cassazione accoglieva il ricorso dei familiari, cassando la sentenza impugnata e rinviando la causa alla Corte d'appello competente.

In conclusione:
Il medico deve essere ben consapevole che il consenso informato non può ridursi a un mero adempimento burocratico, ma deve concretamente garantire la libertà decisionale del paziente, valorizzandone la corretta consapevolezza.
In tale contesto, la Suprema Corte sottolinea che il giudice di merito deve operare secondo criteri rigorosi nella valutazione della prova, garantendo un equilibrio tra le esigenze di accertamento e il rispetto delle prerogative del paziente.

Daniele Zamperini

Sul Consenso Informato come danno autonomo, v. per es.
https://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=7987

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