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Che me la darebbe una controllatina alla pressione?

Data : 03 dicembre 2004
Autore : admin

Pagina: 1 - lo sfigmoumanometro

Mi tiro indietro sullo schienale, socchiudo gli occhi mentre il benzinaio con la sua tuta sgargiante si acquatta vicino alle ruote della seicento , quella con le portiere “a vento”, basta uno spiraglio a volte, lo sportello ti parte da solo…
“dannazione!! Quante volte t’ho detto di stare attento”, “ma che ci posso fare io...” , piagnucolo tentando di evitare uno sganassone…
Pero’, quando ne scende una bella signora..
Che caldo quest’estate!!
Dentro la macchina non si respira.
Mio padre suda, e quanto suda! mentre io mi stiracchio con i miei bei pantaloncini corti ,“all’ inglese” , guardandomi intorno soddisfatto.
“Supercortemaggiore la potente benzina italiana”
Poche lire per un pieno, una bella pulita ai vetri e via…
Dei pugni improvvisi sul tachimetro… no, non un tic … e’ che si incanta la lancetta…
Riapro gli occhi con un sobbalzo.
Ma quant’e’ passato?
Un istante?
Quarant’anni.
Che caldo, quest’estate!
Sudo , e quanto sudo! anche se il ventilatore a soffitto muove l’aria .
Calda.
Allo studio il camice proprio non si puo’ tenere..il paziente di fronte a me si sta gia’ arrotolando la manica della camicia..
“destra o sinistra?”
…e’ lo stesso…
Controllo la cartella .
Ma non gliel’ho misurata anche una settimana fa?
“si... pero’ non si sa mai”
E poi lei non ha mai sofferto di pressione!!
“ ehhh.. ma ci soffriva mio padre , …
e poi che le costa?”
Ma se e’ morto a novant’anni investito in bicicletta!
Pero’, dentro, qualcosa mi rode, mentre stancamente strappo il velcro dello sfigmo.
Mi protendo sul tavolo per arrotolargli il bracciale.
Sempre lo stesso gesto.
Sono ingrassato , continuo ad ingrassare, sento l’adipe che mi si ripiega sull’addome mentre mi fletto in avanti.
L’omino della Michelin sorride dal cartellone pubblicitario mentre sotto il sole accecante l’utilitaria bianca attraversa strade poco trafficate…semafori quasi nessuno … ma quando ce n’e uno…
“come si dice semafori o semaferi… semafori ignorante!”
Vespe e lambrette, la donna col foulard seduta di traverso, compostamente, dietro, abbracciata all’uomo, davanti, con i capelli al vento…
Ma che? mi sto addormentando?
Per non farlo mi costringo a pensare .
Quante volte sono io a proporre di controllare la pressione?
Poche.
Perche’ mi chiedono di misurare la pressione ?
Perche’ il cardiologo che li ha visitati gliel’ha trovata alta.
Sfido io , dopo ore di attesa, con la preoccupazione di qualche brutta malattia, in una situazione poco rassicurante, di fronte all’autorita’ dello specialista, al mutacismo dello specialista, alla specializzazione dello specialista…. con poco tempo da perdere.
Ci fosse un cardiologo che trovi la pressione normale ai miei pazienti, mai!
Neanche dopo la terapia da lui medesimo prescritta e piu’ volte cambiata nel tempo …con tutte quelle ditte che sfornano antipertensivi…con tutti quei convegni in giro per il mondo..
“ Vada dal suo medico e se la faccia misurare piu’ spesso … poi con l’impegnativa torni a controllo, diciamo fra un mese>”
Il suo medico sarei io che sto insufflando la pompetta dello sfigmomanometro.
Vede, la pressione e’ solo un aspetto del rischio cardiovascolare, poi c’e’ il diabete che fortunatamente lei non ha, i suoi genitori sono morti in tarda eta’ … si rassicuri..
Piuttosto il fumo pure e’ un rischio e perche’ non pensa a smettere di fumare ?
“ ma io non ce la faccio …, me lo dicono anche in casa sa, ma e’ piu’ forte di me, e poi piu’ me lo dicono , piu’ mi innervosisco e piu’ mi innervosisco e piu’ fumo; adesso non ci si metta anche lei! ”
.. anche il peso sa, novanta chili per uno e sessanta…
“ sicuro? Ma sono sempre stata uno e sessantacinque..”..
..stando un po’ attenti a mangiare..
“e che mangio? E’ che io assorbo anche l’acqua. Mangio poco e non calo di un etto! Poi mi servono energie, per carità..”..
…a volte anche un po’ di movimento..
“e chi si ferma mai? Sapesse in casa quante cose ci sono da fare.. io poi , lei lo sa, sono sempre in attivita’..”
Vabbe’, comunque adesso la pressione gliela misuro, ma dovrebbe controllarla anche in posti diversi e in momenti diversi…
“ e dove la misuro ? in farmacia c’è la fila , si pigliano pure pagato una duemilalire, e poi io ho fiducia di piu’ di un dottore”
…lo scrive su questo foglietto cosi’ abbiamo un quadro piu’ chiaro dell’andamento...
“ ah …me l’aveva gia’ dato.. dove ce l’ho… adesso non lo trovo, lo devo aver lasciato a casa..”
Centoquaranta ottantacinque.
“ Ma io non l’ho mai avuta cosi’ alta!”
centoventi settanta.
“ Ma e’ trooooppo bassa! Adesso mi spiego perché mi sentivo questa debolezza , questa tremarella addosso…”
Cioé?
“ Come una strana sensazione che mi comincia alla vita e gira tutto intorno perdiquà, non so neanch’io come spiegarlo…”
Gonfio il bracciale, sono vent’anni che gonfio il bracciale, ma lei di solito quanto ha di pressione? “anta …enta”; sgonfio il bracciale …
e infatti e’ la sua: …anta …enta…
“sicuro? Menomale va”
Misurarsi la pressione dal medico di famiglia e’ un diritto, come per quel paziente che protesto’ all’ Ordine dei Medici per un mio rifiuto, o, per i piu’, un rito , per l’appunto, famigliare.
“ e dai! fattela misurare anche tu!” dice lei, esaurita la sua liturgia, dando di gomito al marito..
“ma no, che io mi sento bene”
“Dottore glielo dica lei a questo testone.. si trascura lui! Ma da quand’e che non ti fai tutti gli analis? gliela misuri dottore, non dia retta”
E misuriamola anche a lui.
“Nonna dai! Scopri il braccio, cosi’ non facciamo perdere tempo al nostro medico , che e’ cosi’ bravo. Non le dispiace vero dottore?”
proprio dispiacere no…ma la nonna, se non e’ rimbambita di suo, e’ comunque soggiogata dall’energia della giovane e non osa contraddirla.
Le nonne, i vecchi, anche d’estate sono vestiti come fosse inverno: maglie, magliette, canottiere, tutte rigorosamente a maniche lunghe e con i polsini stretti.
E misuriamola anche alla nonna!
Ma la faccio spogliare, che ci mette mezz’ ora o gli do una controllata cosi’, sugli strati di indumenti arrotolati?
Solo ora apprezzo il muto insegnamento dell’anziano aiuto ospedaliero ai tempi del mio tirocinio.
Io a compilare cartelle, trascrivendo in bella i fogli di appunti scarabocchiati al letto del malato e lui “quanti anni ha la nuova ricoverata? ottanta?”
… fegato a due dita dall’arco, pressione centosettantanovanta… vergava con grafia lenta, precisa e improvvisi svolazzi di gomito , senza essersi spostato dall’infermeria.
Ma perche’ i pazienti vogliono farsi misurare la pressione?
“Un vicino di casa è morto d’infarto”
“oggi proprio non mi sento”, “me l’ha detto l’infermiera del centro anziani” che Dio la benedica! “ma non ha sentito a elisi’ ” seguitissima trasmissione televisiva che ha preso il posto di cecca’ “quel gran professorone…m’aiuti a dire..ma perche’ lei non l’ha vista ?”
No, io no.
Incredulita’ e rimprovero.
“ in sala d’attesa non c’è più nessuno allora, sa, ho approfittato…”
E cosi’, al momento del commiato, non si e’ ancora richiusa la porta che, sporgendosi all’indietro, fa capolino, e fingendo dispiacere dice : “ quanta gente dotto’, in un attimo s’e’ fatto il pienone, chissa’ stasera a che ora torna a casa…”
Che Dio benedica anche te!
Ho provato a parlarne con qualche collega.
“ Stammi a sentire ” m’ha risposto uno tenendomi per l’avambraccio, inclinando il capo e sporgendosi fino a sfiorare il mio “ stammi a sentire:
tu, appena entra il paziente gli devi proporre di misurarsi la pressione, devi giocare d’anticipo, prima ancora che te lo chieda, vedrai che figurone che fai”.
Grazie!
Un altro m’ha detto che no, tutto sommato è una cosa importante, così si fa uno “scrinin” e comunque si da’ agli assistiti quello che loro si aspettano…
Sempre tutto.
Sempre agli stessi.
Ma, mi domando e dico, se non avessero inventato la pressione, io adesso, che farei?
Forse il medico e non lo......s f i g m o – u m a n o – m e t r o!!

Luca Le Foche




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