Secondo un esperto giapponese le persone morte per aviaria in Cina sarebbero 300 e non tre e molte migliaia di persone sarebbero in isolamento.

Secondo Masato Tashiro, direttore dell’Istituto nazionale di malattie infettive di Tokio, e collaboratore dell’Oms, in Cina ci sarebbero 300 morti e 3000 persone in isolamento per l'aviaria.
Il Frankfurter Allgemeine ha pubblicato i risultati di una riunione informale e a porte chiuse svoltasi lunedì nell’Università di Marburg in Germania, durante la quale Tashiro, di ritorno da un viaggio compiuto per conto dell’Oms nella provincia cinese di Hunan, avrebbe ricevuto da "un’autorevole e attendibile fonte interna" un rapporto interno riservato e non pubblicato con la vera situazione dell’epidemia da H5N1 in Cina. Se i dati fossero veri, ci sarebbero 300 morti e più di 3 mila persone in isolamento.
Tashiro sarebbe convinto che questa sia la situazione reale. Cinque virologi, che avevano il compito si segnalare la situazione nelle province, sarebbero stati arrestati, mentre i ricercatori che volevano pubblicare i dati dell’infezione sarebbero stati minacciati di ritorsioni.
I dati corrisponderebebro con quelli pubblicati dal sito cinese http://www.peacehall.com, che fu il primo a dare la notizia dell’inizio dell’epidemia di Sars in Cina.
Già il 14 novembre aveva pubblicato la lista dettagliata dell’infezione umana in Cina, aggiornata al 12 novembre 2005 (vedi tabella).

Fonte www.focus.it

Commento di Luca Puccetti

Se fossero vere tali notizie forse sarebbe un male "minore" che il problema si sia manifestato in Cina. Sembrerà paradossale, ma il sistema paese, per le caratteristiche "peculiari" può forse controllare meglio l'epidemia proprio per la possibilità di poter usare mezzi drastici. Da notare che, secondo il documento fatto filtrare, sui contenuti del quale occorre porre una grande prudenza, la trasmissione da uomo ad uomo sarebbe già assai diffusa.