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Quali sono le droghe più pericolose?


Categoria : clinical_queries
Data : 25 marzo 2007
Autore : admin

Intestazione :

Uno studio pubblicato dal Lancet offre una classificazione delle varie droghe basata sulla loro capacità di provocare danni fisici, dipendenza e danni sociali.



Testo :

Uno studio provocativo pubblicato dal Lancet ha cercato di rispondere alla domanda se sia possibile classificare in modo obiettivo la pericolosità delle droghe. I ricercatori sono partiti dalla classificazione attualmente esistente nel Regno Unito che divide le droghe in tre categorie: A, B e C, essendo quelle di categoria A le più pericolose e quelle di categoria C le meno dannose. A parere degli autori questa classificazione non è evidence based. I danni che le droghe possono causare sono di tre tipi: danni fisici, danni dovuti alla dipendenza e danni causati alla società. Gli autori hanno chiesto ad un panel di esperti di classificare le varie droghe sulla base di questi tre tipi di danno. Tra i membri che hanno partecipato allo studio vi sono anche esperti che fanno parte del comitato governativo sulle droghe.
La classifica che ne è uscita riporta al primo posto come pericolosità l'eroina, al secondo la cocaina e al terzo i barbiturici. Seguono al quarto posto il metadone, al quinto posto l'alcol, al sesto la chetamina, al settimo le benzodiazepine, all'ottavo le anfetamine, al nono il tabacco e al decimo la cannabis. Al dodicesimo posto si classifica l'LSD e al sedicesimo l'ecstasy. Gli autori, in una tabella allegata allo studio, fanno notare che alcol e tabacco attualmente non sono classificati in nessuna delle tre categorie ufficiali di droga mentre rendono conto per circa il 90% dei decessi causati ogni anno da abuso di sostanze. Gli studiosi, nelle loro conclusioni, auspicano che le autorità regolatorie tengano conto di queste nuove evidenze nella classificazione della pericolosità delle droghe.


Fonte:
Nutt D et al. Development of a rational scale to assess the harm of drugs of potential misuse.
Lancet 2007 Mar 24; 369.1047-1053


Commento di Renato Rossi

Comunque la si pensi sulle droghe lo studio del Lancet ha il merito di cercare di affrontare il problema dal punto di vista scientifico attribuendo ad ognuna delle sostanze esaminate una pericolosità complessiva che tiene conto non solo della capacità di provocare dipendenza più o meno accentuata ma anche dei possibili danni di tipo organico e di tipo sociale. Ne è uscita una classificazione che dovrebbe perlomeno indurre le forze politiche a riesaminare con occhio più obiettivo il problema delle tossicodipendenze. Per esempio l'ecstasy e l'LSD, classificate come sostanze di classe A, e la cannabis, classificata come sostanza di classe C, sarebbero meno pericolose di alcol e tabacco che invece si possono comprare tranquillamente al supermercato o presso qualsiasi rivendita di tabacchi, tra l'altro con l'imprimatur ufficiale dello Stato. Le stesse benzodiazepine, farmaci di cui si fa largo uso se non abuso, provocherebbero più danni di droghe universalmente temute.
Non c'è da dubitare che lo studio sarà ampiamente criticato, ma un merito sembra indiscutibile, quello di aver puntato l'attenzione sui gravi danni alla salute provocati dal fumo e dall'alcol il cui uso, invece, le convenzioni sociali non vedono così condannabile come quello delle droghe ufficiali.

Commento di Luca Puccetti

Il lavoro è insidioso. Quale era l'obiettivo? dimostrare che ci sono droghe ritenute pericolose che invece lo sono meno del tabacco e dell'alcol? E' stato usato il metodo Delphi per ottenere consenso su opinioni di "esperti".
Prima di tutto solo una piccola parte degli esperti chiamati ha partecipato e questo rappresenta un limite enorme che pregiudica tutto il resto in quanto è verosimile che ci sia un forte sbilanciamento di reclutamento tra esperti di orientamenti diversi. Inoltre non c'è stata pesatura dei vari fattori, ma soprattutto questa valutazione si basa su opinioni di esperti che hanno una scala di valori personale. Ci sono moltissimi aspetti che non sono stati affrontati quali la propensione a passare ad altre droghe e tutta una serie di costi intangibili e di aspetti positivi legati ad esempio alla facilitazione delle relazioni sociali altrettanto intangibili. E' come voler applicare il metodo delphi per valutare quale squadra di calcio sia migliore.



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