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Un vaccino personalizzato per la cura del melanoma

Categoria : oncologia
Data : 30 dicembre 1999
Autore : admin

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Testo :

3.12.1999
La AVAX Technologies, una compagnia americana specializzata nello sviluppo biotecnologico e nella produzione di nuove molecole per la terapia immunologica e farmacologica dei tumori e di altre patologie, ha presentato i risultati della sperimentazione clinica di un vaccino di sua creazione destinato alla cura dei casi avanzati di melanoma.
Il successo terapeutico, verificato da un follow-up a lungo termine, è stato annunciato al 26° Congresso Annuale della Associazione Australiana di Oncologia Clinica, tenutosi a Melbourne il 26 novembre.
Il melanoma maligno è un tumore che deriva dalla proliferazione neoplastica dei melanociti; interessa per lo più il tessuto cutaneo ma può insorgere in alcune localizzazioni extracutanee là dove si trovino cellule pigmentarie (ad esempio mucose, uvea, meningi); ha tendenza evolutiva variabile a seconda del tipo clinico, e la prognosi è basata sul grado di invasione profonda della lesione primaria e sulla eventuale diffusione metastatica.
71 pazienti affetti da melanoma cutaneo allo stadio III (massivamente esteso al derma papillare) sono entrati nello studio condotto dalla AVAX in collaborazione con la Thomas Jefferson University. Una metà di essi presentava alcuni indicatori di prognosi infausta, come la diffusione ai linfonodi regionali o addirittura a più stazioni linfonodali. Dopo l'asportazione chirurgica, sono stati sottoposti a terapia con M-Vax, un vaccino derivato dalle cellule tumorali stesse dei pazienti. Si tratta, dunque, di un intervento personalizzato che ha lo scopo di stimolare in ogni paziente una risposta immunitaria contro il proprio tumore.
Lo studio è iniziato nel 1989 e i soggetti sono stati monitorati per un periodo medio di circa 5 anni (fino a 9.8 anni). Al momento, il tasso di sopravvivenza è del 85 per cento, con un 80 per cento dei pazienti liberi da recidive. Un altro dato importante riguarda la tossicità del vaccino che per ora non ha evidenziato effetti collaterali rilevanti, anche a lungo termine.
A conferma di precedenti risultati, nei singoli casi la prognosi è notevolmente influenzata dallo sviluppo di una risposta immunitaria cellulo-mediata (quella operata dai linfociti T) specificamente diretta contro le cellule tumorali. La reazione linfocitaria è stata qui verificata sottoponendo i pazienti ad un semplice test cutaneo dopo il completamento della terapia vaccinale.
Negli ultimi anni, diverse aziende e centri di ricerca si sono impegnati nello sviluppo dei nuovi vaccini; i vaccini genetici, programmati per la prevenzione e la terapia di alcune malattie infettive e il trattamento di alcune forme neoplastiche, sono un esempio.
La AVAX promuove, in questa occasione, i suoi vaccini autologhi, cioè fatti a misura di paziente, come particolarmente indicati per tutti quei tumori che, a somiglianza del melanoma, si diversificano ampiamente da caso a caso. Ma altri ritengono che la mèta ultima in questo campo sia piuttosto lo sviluppo di vaccini antitumorali non paziente-specifici ma, per così dire, pronti per l'uso.
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