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Quegli inutili ormoni sessuali
Inserito il 11 febbraio 2006 alle 10:27:00 da G. Ressa. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Donna di 63 anni.; sottoposta all’età di 20 anni a nefrectomia sinistra per idropionefrosi tubercolare; dall’età di 27 anni soffre di ipertensione arteriosa (con padre e tutti i fratelli ipertesi); all’età di 40 anni le viene rilevato un valore alto di colesterolo.
Il precedente medico, con cui era in cura, la sottopone ad una consulenza presso il centro universitario per la cura delle dislipidemie, nel quale, dopo svariati ed approfonditi controlli, si escludono cause secondarie e si propende per una forma primitiva, infatti anche una figlia giovane ne è affetta.
La madre e la figlia vengono messe in terapia cronica con ipolipemizzanti, alla prima viene prescritta anche la terapia sostitutiva all’inizio della menopausa “per proteggere le arterie dal colesterolo”.
La paziente è affetta anche da gastrite cronica, s. del tunnel carpale modesta (fa l’impiegata e usa molto le tastiere), poliartrosi di grado severo; nell’infanzia ha accusato RRA senza reliquati articolari o cardiaci; ha subito due interventi chirurgici per cataratta bilaterale (nel 2000 e 2002).
Nel 1994, in seguito ad un periodico controllo ecodoppler dei TSA, viene rilevata una placca della carotide interna sinistra con stenosi all’80% per cui la paziente viene sottoposta a TEA.
È a questo punto che la paziente, pensionatosi il medico precedente, conosce Falchetto; il rapporto non è agevolissimo perché la paziente è già seguita da due centri universitari, uno per la cura per le dislipidemie e un altro per la cura dell’ipertensione.
La paziente fuma venti sigarette al dì e Falchetto cerca di farla smettere con parziale successo, i controlli ematochimici e strumentali si susseguono serrati, la situazione è stabile, una prova da sforzo appena submassimale è negativa.
La paziente pratica terapia con betabloccanti, calcioantagonisti, diuretici dell’ansa, simvastatina, asa e terapia estroprogestica.
Nel 2002 Falchetto rende noto alla paziente i risultati disastrosi degli ultimi studi sulla terapia sostitutiva ormonale, egli ha sempre pensato che esiste un OROLOGIO BIOLOGICO con delle lancette che non si possono spostare artificialmente e gode nel constatare che i trial clinici sono andati male, prova ancora più piacere a dirlo alla paziente (per la serie quanto sono stato bravo e preveggente a pensarlo); entrambi i centri universitari però si oppongono con fermezza ad una sua sospensione.

 
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