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Nuove linee guida sullo screening mammografico prima dei 50 anni |
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Inserito il 07 gennaio 2008 da admin. - oncologia - segnala a:
Le nuove linee guida dell'American College of Physicians non hanno trovato evidenze sufficienti per consigliare o sconsigliare lo screening mammografico nella fascia d'età 40-49 anni per cui raccomandano di personalizzare la decisione.
L' American College of Physicians (ACP) ha emanato le nuove linee guida sullo screening mammografico nelle donne di età compresa tra i 40 e i 49 anni. Dopo aver passato in rassegna la letteratura l'ACP conclude che vi sono evidenze insufficienti sia per raccomandare che per sconsigliare lo screening a tutte le donne in questa fascia d'età e consiglia di personalizzare la decisione considerando da una parte il rischio individuale di cancro mammario e dall'altro i possibili rischi dello screening, il tutto per arrivare ad una decisione informata della donna. Le linee guida consigliano ancora di ridiscutere la questione ogni uno-due anni, rivalutando il rischio individuale. Queste raccomandazioni si basano sull'esame di ben 117 studi in cui venivano valutati i benefici e i rischi dello screening mammografico nelle donne di 40-49 anni. In questa fascia d'età il rischio di andar incontro ad un cancro mammario è molto variabile, da meno dell'1% per una donna di 40 anni senza fattori di rischio a circa il 6% per una di 49 anni con fattori di rischio multipli (familiarità positiva, primo parto in età avanzata, menarca in giovane età, ecc.). I benefici dello screening sono rappresentati essenzialmente dalla riduzione della mortalità da cancro mammario e dalla possibile minor invasività dei trattamenti grazie alla diagnosi precoce; i rischi sono rappresentati dai falsi positivi, dall'ansia associata ad essi, dai trattamenti di lesioni che non sarebbero mai diventate clinicamente evidenti (sovradiagnosi) e dalla esposizione ai danni da radiazioni.
Fonte:
1. Qaseem A et al. for the Clinical Efficacy Assessment Subcommittee of the American College of Physicians. Screening Mammography for Women 40 to 49 Years of Age: A Clinical Practice Guideline from the American College of Physicians. Ann Intern Med 2007 Apr 3; 146:511-515 2. Armstrong K et al. Screening Mammography in Women 40 to 49 Years of Age: A Systematic Review for the American College of Physicians. Ann Intern Med Apr 3; 146:516-526.
Commento di Renato Rossi
Lo screening mammografico nelle donne dopo i 50 anni è ampiamente consigliato, anche se in letteratura si possono trovare posizioni più caute, se non proprio contrarie [1]. Nella fascia d'età 40-49 anni l'utilità dello screening è più incerta, ma la U.S. Preventive Service Task Force (calcolando una riduzione della mortalità da cancro mammario, grazie allo screening, del 15% dopo 14 anni) consiglia una mammografia ogni 1-2 anni. Altrettanto raccomandano le linee guide dell'American College of Obstetricians and Gynecologists, mentre quelle dell'American Cancer Society rilasciate nel 2006 consigliano una mammografia annuale a partire dai 40 anni. Tuttavia anche recentemente un ampio studio inglese non è riuscito a dimostrare che nella fascia 40-49 anni lo screening mammografico riduca la mortalità specifica dopo 10 anni, neppure dopo aver corretto i dati per la non compliance [2]. Le linee guida dell'American College of Physicians sembrano finalmente prendere atto di queste incertezze e ammettono che non ci sono evidenze per esprimersi a favore o contro lo screnning nelle donne più giovani, ragion per cui è necessario discutere con la paziente, informandola dei rischi e dei benefici dello screening, per arrivare ad una decisione personalizzata e informata. Una strategia che questa testata ha sostenuto in molte occasioni. Il calcolo del rischio di cancro mammario nella singola donna può costituire un utile strumento per decidere. Lo si può effettuare collegandosi al sito: http://www.cancer.gov/bcrisktool/.
Referenze
1. Serve lo screening mammografico? 2. Screening mammografico a partire dai 40 anni?
Commento di Marco Grassi
La maggiore società scientifica americana, l' American College of Physicians, che rappresenta oltre 120.000 internisti ha riaperto l'annoso dibattito sullo screening mammografico prendendo una scomoda posizione, affermando nelle sue nuove linee-guida che i benefici dello screening sotto i 50 anni non sono sufficientemente dimostrati per poterne consigliare l'esecuzione. Le nuove linee guida hanno provocato, come era prevedibile, reazioni contrastanti fra gli oncologi, ricercatori, epidemiologi, associazioni di pazienti. Particolarmente dure le prese di posizione della American Cancer Society che per bocca del direttore del Programma Screening ha espresso le sue preoccupazioni: " Il rischio è che numerose donne sceglieranno di non sottoporsi a screening, la mammografia è l'intervento più efficace di diagnosi precoce, a sua volta condizione per avere maggiori probabilità di guarigione. In più è proprio nelle quarantenni che il tumore mammario è più aggressivo e letale " Senza mezzi termini l'opinione di alcuni radiologi " E' uno scandalo, è un messaggio fuorviante per le donne"[1] Le nuove linee guida sono state pubblicate appena una settimana dopo che la American Cancer Society aveva raccomandato , per la prima volta, che donne ad alto rischio di cancro mammario si sottopongano ad uno screening annuale mediante risonanza magnetica, creando anch'esse dibattito e scontro sulla necessità di una strategia diagnostica così aggressiva. Va purtroppo notato che i più strenui difensori di pratiche diagnostiche aggressive hanno molto da guadagnare ( in tutti i sensi) dalle pratiche che consigliano mentre le donne, in mancanza di chiare e inequivocabili prove di efficacia di uno screening aggressivo, sopporteranno ( eventualmente seguissero i consigli) i danni certi a fronte di benefici non dimostrati.
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