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La strage continua da selfie imbecilli |
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Inserito il 28 ottobre 2022 da admin. - psichiatria_psicologia - segnala a:
Non c'e' giorno che i media non riportino qualche tragico caso di soggetti giovani, deceduti a seguito di manovre temerarie effettuate in emulazione di qualche presonaggio del sottobosco televisivo.
Ne avevamo gia’ parlato qualche anno fa, ed avevamo anche riportato uno studio effettuato in India (All India Institute of Medical Sciences di Nuova Delhi) ma comprendente anche casistiche di altre nazioni (Stati Uniti, Russia ecc) (1)
Gli studiosi avevano evidenziato come il fenomeno fosse allora particolarmente sentito in India, tanto da indurre a creare delle “no selfie zone”, ma anche in Russia, con campagne educative a tale proposito.
Le cause dei decessi più comunemente riscontrate erano (e sono): l'annegamento, gli incidenti nell'ambito dei trasporti (come la pratica di farsi fotografare sui binari mentre arriva il treno), le cadute da posti molti alti. Sono stati documentati anche decessi in seguito ad attacchi di animali selvaggi, uso temerario di armi da fuoco, folgorazione per scariche elettriche.
A queste si aggiungono le inutili morti per giochi erotici finiti male (2).
Il tempo non ha fatto giustizia, e le cronache riportano, numerosi, i decessi conseguenti ad un falso senso di sicurezza conseguente a fede cieca verso le moderne tecnologie o a illusione di presunta immortalita’ che spinge a comportamenti temerari addirittura accentuati dalla falsa sicurezza che la tecnica moderna protegga da ogni pericolo e offra la possibilita’ di gloria universale.
Cosi’ abbiamo scalatori, paracadutisti, navigatori, aspiranti Guinness dei Primati che lasciano la vita in un azzardo fugace nell’ illusione di ottenere, al contrario, l’immortalita’...
Non si tiene conto di una regola generale che pero’ mantiene la sua validita’: intraprendere un atto temerario presenta sempre, seppur ridotto, un margine di rischio, e che il rischio, per sua natura, prima o poi si concretizzera’.
Mio nonno, che era un saggio, diceva piu’ semplicemente “Se una cosa la ricerchi tanto, prima o poi la troverai”. Non so percio’ quanto le vittime possano meritarsi il compianto che li accompagna, ne’ si capisce il clamore dei media che cosi’ facendo, anziche’ scoraggiare certi comportamenti, finisce per incoraggiarli.
Daniele Zamperini
Vedi: 1)http://www.scienzaeprofessione.it/public/nuke/modules.php?name=News&file=article&sid=1809 2) http://www.scienzaeprofessione.it/public/nuke/modules.php?name=News&file=article&sid=539 3) Chi volesse “divertirsi”, puo’ anche consultare i famosi "Darwin Awards" che raccolgono da anni i resoconti sulle morti che depurano il patrimonio genetico da una quota di imbecillita' (https://it.wikipedia.org/wiki/Darwin_Awards)
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