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Il metodo deduttivo
Inserito il 08 ottobre 2023 da admin. - scienze_varie - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  



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Chi invece si accontenta di alcuni spunti e sintesi può limitarsi a leggere le pillole che verranno via via pubblicate.

Buona lettura

Renato Rossi


Il metodo deduttivo parte da una regola generale per arrivare al particolare. È conosciuto anche come “metodo aristotelico”, in onore del grande filosofo greco e della sua enorme influenza sul pensiero delle epoche successive. Aristotele considerava la deduzione un tipo di ragionamento senza difetti e quindi perfetto.
L’esempio classico è questo:
 tutti gli uomini sono mortali;
 Socrate è un uomo;
 Socrate è mortale.

Un altro esempio molto citato di metodo deduttivo è quello proposto dal filosofo americano Charles Sanders Peirce:
 tutte le biglie di questo sacchetto sono rosse;
 queste biglie vengono da questo sacchetto:
 queste biglie sono rosse.

È innegabile che si tratta di affermazioni assolutamente incontestabili e veritiere. La prima (per esempio: tutti gli uomini sono mortali) viene detta “premessa maggiore”, la seconda (Socrate è un uomo) è la “premessa minore”, la terza (Socrate è mortale) è la conclusione o inferenza.
Affinché la conclusione sia corretta è necessario che le affermazioni iniziali siano esatte. Se fosse vero che non tutti gli uomini sono mortali ne deriverebbe che Socrate potrebbe non essere mortale.
Ovviamente il metodo deduttivo si presta a errori qualora l’affermazione di partenza fosse errata. Per fare un esempio banale, possiamo dire:
 tutti i greci hanno gli occhi neri;
 Socrate è un greco;
 Socrate ha gli occhi neri.

Poiché non è vero che tutti i greci hanno gli occhi neri la conclusione potrebbe essere corretta oppure errata.
Sembra paradossale, tuttavia il metodo deduttivo può portare a errori anche se le due affermazioni di partenza sono corrette. Per esempio potremmo dire:
 gli uomini sono animali a 2 gambe;
 questo animale ha due gambe;
 pertanto questo animale è un uomo.

In questo caso la prima affermazione è senza dubbio esatta, la seconda è anch’essa corretta perché stiamo osservando un animale a 2 gambe e siamo certi dell’affermazione, però
l’inferenza potrebbe essere vera oppure sbagliata: anche una gallina è un animale con 2 gambe ma non è sicuramente un uomo. Naturalmente l’esempio è puramente didattico e paradossale: nessuno in grado di ragionare scambierebbe una gallina per un uomo. L’errore della conclusione deriva dal fatto di non considerare che esistono animali a due gambe diversi dall’uomo.

Vediamo ora un esempio che ci riguarda più da vicino. Supponiamo di enunciare:
 nel diabete la glicemia a digiuno è > 125 mg/dl;
 questo paziente ha una glicemia di 115 mg/dl;
 questo paziente non è diabetico.

La conclusione in linea generale è esatta, ma non in tutti i casi: è vero che la maggior parte dei pazienti con diabete ha una glicemia superiore a 125 mg/dl, ma ci possono essere delle situazioni, per la verità non frequenti ma possibili (per esempio dopo un digiuno prolungato), in cui la glicemia è inferiore a 125 mg/dl. L’enunciato corretto dovrebbe essere questo:
 nel diabete la glicemia a digiuno è quasi sempre > 125 mg/dl;
 questo paziente ha una glicemia di 115 mg/dl;
 questo paziente molto probabilmente non è diabetico.

Ecco un altro esempio:
 nel cancro prostatico si ha un aumento del PSA;
 questo paziente ha un PSA elevato;
 questo paziente ha un cancro prostatico.

La conclusione potrebbe essere vera ma anche falsa perchè non tutti i casi di PSA elevato sono dovuti a una neoplasia prostatica. Infatti un aumento di questo marker potrebbe essere docuto a vari fattori tra cui ipertrofia prostatica e infezioni.

Quindi in medicina la deduzione non sempre funziona e anche se l’enunciato è apparentemente corretto la conclusione potrebbe non esserlo affatto.

Allo stesso modo commetteremmo un errore se dicessimo:
 nel diabete la glicemia a digiuno è spesso > 125 mg/dl;
 questo paziente ha una glicemia di 140 mg/dl;
 questo paziente è affetto da diabete.

Infatti la prima e la seconda affermazione sono vere, ma la conclusione potrebbe non esserlo perché non tiene conto che anche altre condizioni, oltre al diabete, possono provocare un aumento della glicemia (per esempio una malattia acuta come una polmonite batterica, un infarto
miocardico o un ictus, un’ustione estesa, un forte stress, un intervento chirurgico importante, ecc.).
In definitiva quando usiamo il metodo deduttivo in campo medico dobbiamo sempre prestare molta attenzione alle conclusioni che ne traiamo perché non raramente potremmo incorrere in un errore.



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