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LA SEGRETARIA TUTTOFARE
Inserito il 14 ottobre 2024 da admin. - professione - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Salvatore stava seduto al bar, pensieroso; sorseggiava una misteriosa bevanda e ogni tanto pareva fare una smorfia e ridacchiare fra se’ e se’.

Oddio, non e’ mai facile far parlare Salvatore: a parte il naturale riserbo dovuto alla sua origine siciliana, c’era anche il problema del segreto professionale. Ma la situazione mi incuriosiva troppo, e tra borgatari ci si capisce… Cosa poteva essere successo al punto di mandare in tilt l’ impassibile siciliano? Mi sedetti al suo tavolino…

Mi guardo’ storto: ci conoscevamo da tempo, ero stato il suo testimone di nozze, e ci fidavamo ciecamente l’ uno dell’altro, pero’ aveva capito che volevo impicciarmi dei fatti suoi ed era un po’ scocciato.
“Sache’ – mi fa a un certo punto, con l' aria di chi si e' deciso – non dovrei, pero’ questa te la devo proprio raccontare. Lo sai che ogni tanto faccio sostituzioni ai vecchi medici della zona. Be’, ieri ho ho fatto una sostituzione. Non ti dico a chi – una pausa – cosi’ non infrango il segreto, no?”

Comincio’ a raccontare, attento a non fare nomi. Ma io avevo capito: probabilmente si trattava di Bianchi, massimalista con studio in una borgata vicina, una zona popolosa, sempre pieno di pazienti.
Non che fosse un gran medico, anzi… Il suo successo era dovuto in gran parte alla mancanza di altri medici e… alla moglie.

Maria e’ una insegnante elementare, rigida, severa, una specie di sergente maggiore; i colleghi l’ avevano soprannominata (attenti a non farsi sentire) “la muriatica” in riferimento all’ omonimo acido. Oltretutto era avara in massimo grado, sempre pronta a scroccare qualcosa ai pazienti e a fare qualsiasi cosa per risparmiare: meno personale, meno apparecchiature, meno spese generali, meno tempo sprecato in inutili visite.

Il suo punto di forza era un’ energia inesauribile che si manifestava soprattutto da quando aveva preso in mano la direzione dello studio, ne organizzava gli orari e alla fine aveva ppreso il posto di segretaria tuttofare, filtro per il medico e dispensatrice ai pazienti di saggi consigli ricavati dalle riviste femminili.

Cosi’ non c’era scampo: chi passava in studio doveva passre sotto le forche caudine della “dottoressa”, ormai effettiva padrona dello studio. Faceva tutto: fissava gli appuntamenti, compilava le ricette ripetitive, decideva gli appuntamenti e, per alleggerire il marito dal lavoro, abbondava sempre di piu’ nei consigli medici da “sala d’aspetto”.
E il marito ne era ben lieto. E non aveva potuto fare a meno di portarsela in vacanza facendosi sostituir da Salvatore.

Quel giorno si era presentata in studio una anziana paziente di nome Lucia: classica matrona di mezza eta’, leggermente sovrappeso, che, in assenza del filtro di Maria, era stata costretta a rivolgersi a Salvatore.
Ma cio’ che colpi’ l’ occhio clinico del giovane sostituto fu l’ aspetto turgido della faccia, rosso-violetta, una specie di pomodoro maturo.

Salvatore era rimasto perplesso: “Signora Lucia, sta bene? Ha qualche problema?”.
Espressione stupita dell’ interessata: “Perche’, dotto’, di cosa parla?”
“Ma… mi sembra un po’ colorita… Si sente un po’ gonfia?
Lucia, con un sorriso splendente, entusiasta: "Ma no, dotto’, e’ la cura che sto facendo che mi fa fa tanto bene! Pensi che e’ cominciato tutto con un’ orticaria; il dottore mi ha dato delle medicine che mi hanno fatto benissimo. Quando tornavo per i controlli la signora Maria si meravigliava: “Che bell’ aspetto, Luci’! Che bel colorito! Si vede che la cura funzione proprio bene! Continui con le medicine, mi raccomando!” E ha continuato a riprescriverle. Ogni volta che vengo in studio si , meraviglia vedendomi cosi’ florida e colorita, dice che sto cosi’ bene che non c’e’ nemmeno bisogno di parlare col medico. Interrompere la cura, dice, sarebbe un delitto. Dotto’, non e’ che mi ripete la ricetta?”

E ha porto al giovane Salvatore una scatoletta vuota: Cortisone…

“Sache’, sono rimasto senza parole: Lucia aveva assunto cortisone per mesi! Quel bell’ aspetto florido era solo il gonfiore del cortisone. Cominciavano pure a comparire le smagliature cutane e gli altri negativi dell’ uso troppo prolungato. Forse si e’ rovinata pure qualche organo interno; chissa’ cosa dira’ il medico quando (o se) la vedra’. Dipendera’ se Lucia riuscira’ mai a superare la barriera della moglie”.

Non resistetti, mi venne da ridere: “Insomma come dare i cioccolatini ad un diabetico… Ma poi come farai col collega, glielo dirai? ”

“Ci provero’, ma dovro’ usare tutte, ma proprio tutte, le cautele per non offenderlo. Temo che gli verra’ un mezzo colpo. Spero solo che decida di seguire meglio i suoi pazienti, magari perfino visitarli ogni tanto. Sara’ dura, pero’, superare la barriera della “dottoressa”…”.

Rimanemmo pensierosi, forse pensando alla decadenza del prestigio della medicina, ormai svilita al punto che chiunque legga qualcosa sui settimanali sente di essere diventato un vero esperto.

Poi il pensiero ci corse ai pazienti, siamo rimasti un po' incerti se ridere o piangere per la loro sorte.

Ma siamo esseri umani: l’ immagine del collega trasformato in un burattino mosso dalla moglie ci fece scoppiare a ridere, insieme…

Daniele Zamperini

(Liberamente e amichevolmente ispirato ad eventi reali...)

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