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Le radici sociali della malattia - Parte prima |
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Inserito il 09 ottobre 2025 da admin. - scienze_varie - segnala a:
Per gran parte della storia della medicina, la malattia è stata vista come il risultato di fattori biologici e, in tempi più recenti, come l’esito di interazioni tra geni e ambiente immediato. Oggi sappiamo che questa visione è incompleta. Le condizioni sociali ed economiche in cui le persone nascono, crescono, lavorano, invecchiano e muoiono hanno un peso determinante sugli esiti di salute — in molti casi, maggiore dell’assistenza sanitaria stessa. Nel 1948, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha introdotto una definizione rivoluzionaria:
“La salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale, e non consiste solo nell’assenza di malattia o infermità.”
Questa visione, straordinariamente ambiziosa per l'epoca, sposta l'attenzione oltre il puro aspetto biologico. Riconosce che la salute non riguarda solo un corpo da "riparare", ma un individuo integrato in un contesto sociale, con esigenze psicologiche e relazionali. La definizione ha avuto un impatto significativo, portando all'inclusione della salute mentale nei programmi di sanità pubblica e all'integrazione di indicatori di benessere sociale nel monitoraggio sanitario. Per la prima volta, si riconosceva che la salute non è solo il "funzionamento" del corpo, ma la qualità complessiva della vita di una persona, incluse la possibilità di vivere relazioni soddisfacenti e di partecipare attivamente alla comunità.
In una serie di pillole che saranno pubblicate settimanalmente esploreremo in dettaglio come la salute sia il risultato di una serie di fattori genetici, biologici, economici, sociali e culturali.
Renato Rossi
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