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Triage al Pronto Soccorso, responsabilita’ dell’ infermiere

Categoria : professione
Data : 02 maggio 2025
Autore : admin

Intestazione :

Se l’ infermiere sbaglia il triage e’ responsabile e deve risarcire ( Cassazione, n. 15076/2025). Il triage (prima valutazione) in P.S. può fare la differenza tra la vita e la morte, e la responsabilita’ dell’ errore non puo’ essere sottovalutata.



Testo :

L’ infermiere addetto al triage, secondo le linee-guida della Conferenza Stato - Regioni nel 2021, deve essere specificatamente formato, in grado di valutare dai segni e sintomi del paziente le sue condizioni in modo da determinare un codice di gravità per ciascun paziente e stabilire le priorità di accesso alla visita medica.

I fatti:
Una paziente asmatica giunta in P.S. in preda ad una crisi, veniva classificata come “codice verde”. La paziente, in attesa di visita, decedeva in seguito ad una crisi cardiaca.
Il procedimento penale per omicidio colposo nei confronti dell’ infermiera addetta al triage veniva esinto per prescrizione, ma l’ infermiera veniva condannata civilmente al risarcimento dei danni.

La causa arrivava in Cassazione, la Corte sottoponeva a importante vaglio critico le Linee Guida 2021 sul triage sottolineando che il ruolo dell’ infermiere non e’ soltanto quello di un esecutore di protocolli o un burocrate addetto alle schede anagrafiche alla valutazione dei parametri vitali momentanei ma invece "riveste un ruolo attivo e cruciale nella valutazione della gravità delle condizioni del paziente fin dal suo ingresso, con la responsabilità di attribuire un codice di priorità che possa fare la differenza tra la vita e la morte".

L’infermiere di triage, quindi, deve essere in grado di andare oltre la mera registrazione dei dati, ma deve analizzarne il decorso per individuare immediatamente quelle condizioni che possono rappresentare un pericolo imminente per la vita.

Ovviamente non compete all’ infermiere effettuare una diagnosi medica, quanto piuttosto il monitoraggio e la sorveglianza dei possibili "eventi sentinella" eventualmente verificatesi, contribuendo a prevenire complicazioni pericolose per il paziente.

La Cassazione percio’ respingeva il ricorso dell’ infermiera confermando tuttavia la decisione di non procedere penalmente per prescrizione del reato condannandola tuttavia al risarcimento dei danni.

Daniele Zamperini



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stampato il 04/05/2025 alle ore 09:47:38