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I vaccini non sono la peste del nostro tempo e non causano l’autismo

Categoria : professione
Data : 19 novembre 2025
Autore : admin

Intestazione :

La diffusa convinzione che i vaccini comportino pesanti rischi per la salute e’ dura a morire: abbiamo recentemente riportato, ad esempio, uno studio che tenta di spiegarne il timore di effetti collaterali negli adolescenti(1); nei genitori adulti attualmente prevale invece la paura di indurre l’ autismo nei figli. Eppure il fatto che i vaccini abbiano quasi debellato certe gravi malattie e’ palese…
Facciamo il punto della situazione.



Testo :

Che c’entrano i vaccini con l’autismo?
Sebbene la diffusione del concetto (vaccinazione=sindrome autistica) sia nata da un vecchio articolo di Andrew Wakefield, pubblicato nel 1998 e successivamente ritirato dopo 12 anni perche’ riconosciuto quanto meno “pilotato” (se non addirittura fraudolento), il timore permane tuttora.
La ritrattazione dell’articolo originale di Wakefield e’ avvenuta a seguito di un elaborato e complicatissimo lavoro di revisione e controllo che ne evidenzio’ innumerevoli e indiscutibili aspetti erronei, viziati e piu’ o meno dolosamente alterati (2). Malgrado cio’ i timori sono duri a morire.

Cosa e’ stato evidenziato dai progressi scientifici?
Il problema naturalmente non e’ stato lasciato cadere, ma sono proseguiti, per decenni, studi approfonditi, interessanti popolazioni e tipologie di pazienti adeguatamente rappresentativi.

C’e’ stato ad esempio un amplissimo studio danese, interessante oltre 650.000 bambini, sottoposti a vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia. Lo studio non ha mostrato alcun aumento del rischio di autismo. (3)
Anche un altro studio (stavolta statunitense) su circa 95.000 bambini ha dimostrato che il vaccino MPR (morbillo-parotite-rosolia) non era associato al rischio di autismo. (4)
Altri hanno proceduto all’ esame di dati aggregati di altri studi di coorte e caso-controllo, meno poderosi, che pero’, analogamente non hanno mostrato alcuna associazione tra vaccini e autismo.(5)

Per un certo periodo di tempo il temuto “autismo da vaccinazione” venne attribuito alla presenza, nei vaccini, di Tiomersale. Come molti ricorderanno si tratta di un composto mercuriale utilizzato, in dosi minime, come conservante in molti farmaci. Dopo la rimozione del tiomersale dai vaccini, tuttavia si e’ riscontrato che le diagnosi di autismo non diminuivano ma anzi aumentavano smentendo cosi’ l’ ipotesi di un rapporto causale. (6)

Riflessioni oziose sul “pensiero magico”
Ma allora come mai, malgrado le prove contrarie, continua a diffondersi il mito della sindrome autistica da vaccinazione?

Il primo motivo (e’ doloroso ammetterlo) e’ che negli anni si sono verificati numerosi casi di ricerche scientifiche “farlocche”(7) per cui si e’ diffusa la sfiducia nella loro attendibilita’ ed e’ prevalso un diffuso clima di “complottismo”. Ma perche’ la stessa sfiducia non colpisce, per esempio, anche la pubblicazione terroristica di Wakefield?

Un fattore avvertito per senso comune puo’ essere quello della coincidenza temporale tra la comparsa dei sintomi dell’ autismo e l’ epoca delle usuali vaccinazioni infantili.
Inoltre l’ attuale diffusione dei mezzi sociali di comunicazione consente a molti “opinionisti” (non realmente competenti) di cavalcare nozioni vecchie o superate facendosene interpreti e difensori verso la popolazione non esperta.

Va considerato con attenzione l’ atteggiamento fideistico con cui tante persone si ispirano a questi “vati”: sono simpatici, parlano bene, affermano i concetti con determinazione: e’ ovvio che cio’ che dicono non possa che essere l’assoluta verita’, indipendentemente dalle loro qualifiche.

E’ nozione comune, in psicologia, che contro la fede il ragionamento razionale non ha molta presa: temo molto che alcuni lettori preferiranno ignorare con disprezzo gli studi piu’ seri per credere al santone di turno: “ipse dixit”.

Daniele Zamperini

(1) https://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=8857&sid=736953334
(2) https://www.bmj.com/content/342/bmj.c7452
(3) https://www.acpjournals.org/doi/10.7326/M18-2101
(4) https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2275444
(5) (https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0264410X14006)
(6) (https://jamanetwork.com/journals/jamapsychiatry/fullarticle/482546 )
(7) https://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=8802



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