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| Requisiti accreditamento società scientifiche per ECM |
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admin
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17 giugno 2004 alle 16:13:43 
Sul sito del MdS è comparso un decreto datato 31-05-06, che detta i requisiti per le società scientifiche per poter operare come provider ECM. Riferimento: http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=10&sid=124525099
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admin
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10 luglio 2004 alle 11:28:52   Modificato il 28 agosto 2004 alle 04:16:00
Il decreto sulle società scientifiche ha sollevato da più parti forti perplessità tanto da indurre alcuni soggetti a minacciare ricorsi al TAR del Lazio. Da alcuni viene messa in dubbio l'opportunità del ruolo che il decreto attribuisce alla FISM. Un ulteriore elemento di criticità appare quello della rappresentatività. Non appare logico ai più subordinare preventivamente la possibilità di fare formazione in base ad un ragionamento tipico del mondo sindacale. I provider dovrebbero essere giudicati per quello che producono e non in base a requisiti che poco hanno a che fare con la scienza e molto con le vecchie logiche di appartenenza. Esiste un rischio concreto che molte realtà piccole, ma dinamiche e legate al territorio debbano cessare di esistere. L'astratta possibilità di poter continuare a fare formazione in ambito sanitario senza crediti è un mero simulacro. Di fatto questo decreto obbliga le società scientifiche ad apparentarsi pena la loro cessazione. Sorgono molti dubbi anche di costituzionalità visto che vengono di fatto minacciati alcuni diritti fondamentali e costituzionalmente garantiti e che si ridurebbe la libera concorrenza tra le società scientifiche. Non appare poi logico che all'inizio siano stati accettati come provider anche soggetti che nulla avevano mai avuto a che fare con la formazione ed adesso siano tagliate fuori per prime proprio molte società scientifiche. Critica ed iniqua appare inoltre la discriminanza temporale che di fatto taglia le società scientifiche e consente ad altri soggetti, anche a scopo di lucro, di continuare ad operare indisturbati rimandando a indefiniti quanto fantomatici provvedimenti futuri la definizione del loro eventuale ruolo. Appare ovvio ai più che una contestuale regolamentazione avrebbe dovuto escludere subito questi soggetti chiarendo inequivocabilmente che provider possono essere solo Università AO, IRCCS, società scientifiche e non agenzie varie. Un commento particolare va al ruolo delle ASL che si occupano di sanità e perciò non appare logico che abbiano un ruolo nella formazione se non del loro personale dipendente e comunque in materie connesse all'organizzazione del servizio. Appare davvero pericoloso, soprattutto per chi in sanità esercita professioni intellettuali, delegare la formazione al proprio datore di lavoro....!
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